Buonasera e benvenuto nel forum.
Qualsiasi persona fisica, diversa dalla ditta individuale e società, non è tenuta a versare contributi previdenziali (sempre che non sia un dipendente).
Se sei residente in Italia, qualsiasi profitto generato dall'attività di trading (Forex) è tassato come se fosse generato nel territorio italiano.
Le soluzioni sono due:
- trasferirsi in uno stato dove vi è una bassissima tassazione sui profitti generati dal Forex;
- strutturarsi.

Fare Forex da privato è diverso dal farlo come società.
Da privato si rischia in prima persona ed eventuali perdite possono colpire direttamente il patrimonio familiare.
Con una società oltre che avere la schermatura della propria persona (tramite una persona giuridica), si può anche accantonare il guadagno e renderlo non tassabile (specialmente all'inizio).
Di solito in questi casi la domanda che faccio è sempre la seguente: se l'attività di trading è svolta in maniera professionale e da professionista, conviene strutturarsi. Se invece l'attività è svolta in maniera occasionale e/o non da professionista, conviene non strutturarsi.
Nel secondo caso, per evitare la tassazione italiana, o ci si trasferisce o si adopera una piattaforma che paghi direttamente fuori dal territorio italiano (preferibilmente anche fuori EU).

Grazie a International per l'ottimo intervento.
Quindi, restando in una giurisdizione EU, il trader privato (non dipendente, e non strutturato come ditta individuale o come società) non è tenuto a versare i contributi previdenziali; verserà solo l'imposta sul reddito in base alla giurisdizione in cui è residente (ad esempio, il 10% se risiede in Bulgaria, il 20% -se non erro- se risiede in Slovenia, il 26% in Italia, e in base allo scaglione di reddito a Malta).
--
In Svizzera mi pare di aver capito - ma non ne sono affatto certo - che se un privato fa trading ma ha anche una fonte di reddito "tradizionale" sulla quale già versa imposte sul reddito+contributi, avrebbe tassazione zero sui profitti da trading; viceversa se il suo reddito deriva unicamente dal trading, su quei profitti è tenuto a versare imposte sul reddito+contributi, allo stesso modo di una qualunque altra attività.
--
A meno che si resti in Italia pagando il dovuto (26% sul capital gain), propenderei più per uno spostamento di residenza in una giurisdizione a bassissima tassazione dei profitti da Forex piuttosto che restare in Italia e farsi bonificare all'estero, in quanto in ITA si risulterebbe per lungo tempo inattivi/inoccupati a reddito zero, pur considerando di sposare uno stile di vita ultra-minimalista e ultra-low-profile, senza moglie e senza figli.

la giurisdizione piu' interessante? bah...direi banca offshore, zero imposte sul capital gain, zero dichiarazioni da fare a chiunque con relative tasse; resteranno le commissioni di immissione degli ordini da pagare alla banca..quelle si ehehe non si puo' avere tutto.