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Protezione immobiliare

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  • Protezione immobiliare

    Argomento giàampiamente trattato, di cui credo però sarebbe necessario fare ilpunto.


    Sebbene tutti sannoche sarebbe opportuno provvedervi prima, nella stragrande maggioranzadei casi si arriva a tentare di salvare il salvabile solo edesclusivamente quando il rischio di perdere tutto diviene realmenteattuale, più o meno come nel seguente esempio:


    Pippo è un privatocittadino, o piccolo imprenditore, o professionista, o altro ancora,proprietario di prima casa, con Equitalia alle costole, che non haancora ipotecato l’immobile, ma che potrebbe farlo in ogni momento.
    Lo stesso potrebbedirsi nel caso di ulteriori debiti verso terzi, ecc.


    Modi per disfarsidell’immobile e non rischiare di rimanere in mezzo ad una strada,escludendo la donazione, la fondazione di famiglia, il trust, cherichiamerebbero immediatamente l’azione revocatoria:


    • il conferimento in società estera EU non riconducibile a Pippo e successiva cessione di quote societarie ad altra società estera, meglio OS, con azioni al portatore;
    • vendita a società estera non riconducibile a Pippo, meglio se con azioni al portatore, con dimostrazione del passaggio di denaro, ovviamente destinato a sparire.


    In tutti i casi,Pippo dovrebbe riservarsi il diritto di abitazione, anche per ridurreconsiderevolmente il valore della casa in questione e le conseguentitasse.


    Le ipotesi accennatesono solo alcune delle prospettabili soluzioni e sono volutamentegeneriche e non dettagliate per costituire solamente una base didiscussione, onde consentire il più ampio dibattito ed isuggerimenti per integrazioni e ben più valide alternative.


    Con lo stesso scopo,ecco subito la più evidente criticità: il denaro. Ma ve ne sonomoltissime altre, anche molto importanti.


    Se Pippo disponessedel denaro necessario per costituire le suddette società, perfinanziarle e per dimostrare di ricevere il corrispettivo dellevendite effettuate, probabilmente non sarebbe nei guai.
    Nei casi normali,Pippo è invece disperato ed anche poche migliaia di Euro sarebberogià un problema, seppur necessariamente da risolvere.


    Oppure: quali icosti da affrontare, supponendo il valore catastale dell’immobilepari a € 100k già moltiplicato per 115,5.
    Ove e comeeventualmente reperire, almeno parzialmente, le somme necessarie?


    Senza volernaturalmente istigare all’evasione fiscale, né tanto meno allasottrazione fraudolenta di beni, ma anche solo come caso di studio, seriuscissimo ad impostare una piccola “Guida” per i povericristinelle condizioni suddette, pur nel rispetto dei segretucci che ognunovolesse legittimamente non diffondere, faremmo cosa buona e giusta.


    Grazie per lapreziosa collaborazione.

  • #2
    Buona sera,
    con tutto il rispetto per Pippo e chiunque nella sua situazione, il ns. deve fare suo il detto che "non si puo' avere botte piena e moglie ubiraca".
    Ergo...pur comprendendo il desiderio di Pippo di salvare capra e cavoli, e' necessario guardare alla cosa con animo meno incline al romanticismo e piu' pragmatico.
    Cio' premesso, se Pippo ha qualche spicciolo si affretta a conferire l'immobile in un trust.
    Se invece la situazione economica e' contingente, ergo non migliorera' ragionevolmente nel breve periodo e potrebbe giocare in suo sfavore nel permettere ad una procedura di attaccare l'immobile determinando la possibilita' di sottrarlo a tale aggressione, e' bene che Pippo alieni il bene.
    Questo, che da un lato potra' ferire i sentimenti di Pippo, potrebbe almeno salvare il salvabile consentendogli, peraltro, di avere in mano alcune risorse utili a ricollocarsi in un'abitazione diversa da quella attuale.
    In bocca al lupo a Pippo

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    • #3
      Originariamente Scritto da krugerrand Visualizza Messaggio
      Cio' premesso, se Pippo ha qualche spicciolo si affretta a conferire l'immobile in un trust.
      Ponendo che l'immobile sia sito in italia, ormai l'amico renzi ha provveduto anche in tal senso, ed i trust ormai sono contestabilissimi... se l'immobile è in italia, trust o non trust, la registrazione degli atti notarili avviene comunque in italia...

      indi, pippo deve rilocarsi al più presto.
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      • #4
        Grazie krugerrand per la risposta.
        Tanto per capirci: Pippo non sono io, né alcuno in particolare dei miei conoscenti-amici, ma il caso ipotetico descritto è, come ben sappiamo, sempre più diffuso e rivolto ad una vasta platea.
        Sì, sono sempre stato un po' romantico ed ho sempre tentato di aiutare, spesso gratuitamente, i povericristi ed i casi disperati, talvolta non riuscendovi, ma più spesso invece risolvendo quelle che definisco situazioni impossibili, che oltretutto sono le più appassionanti, contrariamente ai lavori facili di routine, magari redditizi, ma tremendamente barbosi.
        Non mi riferisco a situazioni simili, avendo comunque sempre svolto un altro lavoro.

        Venendo dunque al problema: ho scartato l'idea di conferire l'immobile in un trust, non per la mancanza di spiccioli, che Pippo deve procurarsi necessariamente, non potendo aspettarsi beneficenza, bensì poiché attaccabile da azione revocatoria.

        Alienare il bene in Italia, oltre a svenderlo nel particolare momento di crisi, significherebbe riempire le tasche di Equitalia e combriccola, trovandosi magari, ma non sicuramente, con 4 spiccioli e quasi certamente un affitto da pagare, o, nella peggiore delle ipotesi, anche a dormire in macchina.

        Io ho qualche idea in proposito, che sarò lieto di illustrare più avanti, ma lo scopo del mio quesito non è quello di mettermi in mostra, né di cercare clienti (sono in pensione e non miro quello, avendo altri interessi ed altri obiettivi) ma è invece voluto per stimolare il confronto di idee, dalle quali certamente potrei imparare qualche cosa, così come altri utenti del forum potrebbero giovarsene. Anzi, sono convinto che alla fine talune sinergie avvantaggerebbero un po' di gente.

        Chiedo venia invece per la presunzione, qualora l'idea non interessasse ad alcuno.

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        • #5
          Se " Pippo" , come scrivi ad inizio caso-studio ha già equitalia alle costole può fare ben poco . Qualsiasi operazione verrà revocata d'ufficio da un giudice .
          Tutto quanto riguarda la protezione immobiliare , và fatta prima di contrarre debiti ( quanto meno ) e ben prima di avere creditori alle costole .
          L'unica soluzione è vendere REALMENTE l'immobile , mettersi in tasca il ricavato e spedire poi il capitale al sicuro fuori EU .
          Qualsiasi altra soluzione , specie rimanendo a vivere nell'immobile con diritto di abitazione sarà destinata a naufragare o a produrre effetti deleteri ( ricordiamo che sottrarre beni ai creditori rappresenta un reato ) .
          Và inoltre ricordato che al rogito qualsiasi notaio degno di tale nome è tenuto ad identificare i beneficiari della società estera , ed applicare tutte le normative AML per verificare la lecita provenienza del denaro .
          Se l'immobile fosse intestato a SRL forse si potrebbe pensare all'utilizzo di un GEIE , ammesso che l'operazione sia economicamente conveniente .

          Originariamente Scritto da gigi0000 Visualizza Messaggio
          Argomento giàampiamente trattato, di cui credo però sarebbe necessario fare ilpunto.


          Sebbene tutti sannoche sarebbe opportuno provvedervi prima, nella stragrande maggioranzadei casi si arriva a tentare di salvare il salvabile solo edesclusivamente quando il rischio di perdere tutto diviene realmenteattuale, più o meno come nel seguente esempio:


          Pippo è un privatocittadino, o piccolo imprenditore, o professionista, o altro ancora,proprietario di prima casa, con Equitalia alle costole, che non haancora ipotecato l’immobile, ma che potrebbe farlo in ogni momento.
          Lo stesso potrebbedirsi nel caso di ulteriori debiti verso terzi, ecc.


          Modi per disfarsidell’immobile e non rischiare di rimanere in mezzo ad una strada,escludendo la donazione, la fondazione di famiglia, il trust, cherichiamerebbero immediatamente l’azione revocatoria:


          • il conferimento in società estera EU non riconducibile a Pippo e successiva cessione di quote societarie ad altra società estera, meglio OS, con azioni al portatore;
          • vendita a società estera non riconducibile a Pippo, meglio se con azioni al portatore, con dimostrazione del passaggio di denaro, ovviamente destinato a sparire.

          In tutti i casi,Pippo dovrebbe riservarsi il diritto di abitazione, anche per ridurreconsiderevolmente il valore della casa in questione e le conseguentitasse.


          Le ipotesi accennatesono solo alcune delle prospettabili soluzioni e sono volutamentegeneriche e non dettagliate per costituire solamente una base didiscussione, onde consentire il più ampio dibattito ed isuggerimenti per integrazioni e ben più valide alternative.


          Con lo stesso scopo,ecco subito la più evidente criticità: il denaro. Ma ve ne sonomoltissime altre, anche molto importanti.


          Se Pippo disponessedel denaro necessario per costituire le suddette società, perfinanziarle e per dimostrare di ricevere il corrispettivo dellevendite effettuate, probabilmente non sarebbe nei guai.
          Nei casi normali,Pippo è invece disperato ed anche poche migliaia di Euro sarebberogià un problema, seppur necessariamente da risolvere.


          Oppure: quali icosti da affrontare, supponendo il valore catastale dell’immobilepari a € 100k già moltiplicato per 115,5.
          Ove e comeeventualmente reperire, almeno parzialmente, le somme necessarie?


          Senza volernaturalmente istigare all’evasione fiscale, né tanto meno allasottrazione fraudolenta di beni, ma anche solo come caso di studio, seriuscissimo ad impostare una piccola “Guida” per i povericristinelle condizioni suddette, pur nel rispetto dei segretucci che ognunovolesse legittimamente non diffondere, faremmo cosa buona e giusta.


          Grazie per lapreziosa collaborazione.

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          • #6
            Originariamente Scritto da macgyver Visualizza Messaggio
            Ponendo che l'immobile sia sito in italia, ormai l'amico renzi ha provveduto anche in tal senso, ed i trust ormai sono contestabilissimi... se l'immobile è in italia, trust o non trust, la registrazione degli atti notarili avviene comunque in italia...

            indi, pippo deve rilocarsi al più presto.
            E...di grazia Mac, il fatto gli atti avvengano in Italia per un immobile sito in Italia...cosa dovrebbe significare? Se è per questo il Trust ha anche una P.IVA e ci paga anche le tasse sull'immobile.
            Lo scopo è quello di evitare il bene possa essere aggredito.
            Ma questo, PRIMA di azioni esecutive.
            Perchè sono quelle che rendono il Trust eventualmente soggetto a revocatoria.
            Anzi, per chiarezza, non è il trust che viene annullato come atto in quanto ciò non può avere luogo.
            E' l'atto di dotazione che è attaccabile.
            Però, dipende anche chi lo redige il tuo trust.
            Perchè se vai da Azzeccagarbugli & Co. magari ti ritrovi con un pugno di mosche in mano e senza manco più l'immobile!
            Se invece te lo prepara chi di questa materia, ancora oscura per molti, ne capisce, forse...salvi l'immobile ed anche ti protegge da eventuali revocatorie facendo le cose come devono essere fatte.
            E ribadisco nuovamente....tutto ciò, sempre che non sia intervenuta già alcuna azione del creditore!!!
            Tanto per fare un esempio che si riallaccia alla tua affermazione riguardo la "contestabilità del trust", se non ricordo male la Corte è di Genova o La Spezia..cmq ligure e nel 2015, la banca creditrice non ha avuto difficoltà ad ottenere dal Tribunale la revocatoria ma solo perchè chi aveva messo in piedi il trust al cliente, non aveva neanche chiesto allo stesso se fossero già intervenute azioni dell'istituto creditore!!
            La banca, infatti, aveva già notificato un atto di costituzione in mora ed aveva notificato un decreto ingiuntivo PRIMA della costituzione del trust!!!
            Tutto ciò premesso, quando si vuole giocare a questo gioco, bisogna conoscerne le regole ed affidarsi a professionisti e non a sedicenti tali.
            Quanto al fatto Pippo sia un romantico, confermo la mia opinione.
            Ancorchè l'amico Gigi0000 ora rappresenta avere un'idea, una metodologia, che sarà un piacere leggere ove vorrà condividerla.

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            • #7
              Originariamente Scritto da gigi0000 Visualizza Messaggio
              Grazie krugerrand per la risposta.
              Tanto per capirci: Pippo non sono io, né alcuno in particolare dei miei conoscenti-amici, ma il caso ipotetico descritto è, come ben sappiamo, sempre più diffuso e rivolto ad una vasta platea.
              Sì, sono sempre stato un po' romantico ed ho sempre tentato di aiutare, spesso gratuitamente, i povericristi ed i casi disperati, talvolta non riuscendovi, ma più spesso invece risolvendo quelle che definisco situazioni impossibili, che oltretutto sono le più appassionanti, contrariamente ai lavori facili di routine, magari redditizi, ma tremendamente barbosi.
              Non mi riferisco a situazioni simili, avendo comunque sempre svolto un altro lavoro.

              Venendo dunque al problema: ho scartato l'idea di conferire l'immobile in un trust, non per la mancanza di spiccioli, che Pippo deve procurarsi necessariamente, non potendo aspettarsi beneficenza, bensì poiché attaccabile da azione revocatoria.

              Alienare il bene in Italia, oltre a svenderlo nel particolare momento di crisi, significherebbe riempire le tasche di Equitalia e combriccola, trovandosi magari, ma non sicuramente, con 4 spiccioli e quasi certamente un affitto da pagare, o, nella peggiore delle ipotesi, anche a dormire in macchina.

              Io ho qualche idea in proposito, che sarò lieto di illustrare più avanti, ma lo scopo del mio quesito non è quello di mettermi in mostra, né di cercare clienti (sono in pensione e non miro quello, avendo altri interessi ed altri obiettivi) ma è invece voluto per stimolare il confronto di idee, dalle quali certamente potrei imparare qualche cosa, così come altri utenti del forum potrebbero giovarsene. Anzi, sono convinto che alla fine talune sinergie avvantaggerebbero un po' di gente.

              Chiedo venia invece per la presunzione, qualora l'idea non interessasse ad alcuno.
              Gigi0000, per quanto riguarda le revocatorie di cui avete, mi sembra, tutti un pò paura...sarebbe bello avere un'idea di massima sul perchè parli di revocatoria.
              Nel tuo intervento iniziali, da cui il mio primo post, evochi un'incombente presenza di Equitalia ma altrettanto lasci intendere non siano già in corso azioni esecutive per il recupero del credito.
              Chiarisci questo punto, se vuoi, perchè è quello sul quale s'incardina un'eventuale revocatoria, come dici tu.
              Premesso questo, dal momento che hai delle idee in merito, sarà un piacere leggerti.
              Portatori sani d'idee, sono sempre ben accetti nella vita e c'è sempre da imprare.
              E non preoccuparti degli eventuali giudizi altrui sul tuo "cercare clienti o metterti in mostra".
              Quando qualcuno ha qualcosa di buono da condividere, il resto è solo aria fritta.

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              • #8
                ...piccola annotazione....
                Sempre premesso che non esistano già azioni esecutive ed ancorchè le stesse fossero imminenti, se Pippo avesse a sua disposizione un/dei professionista/i che sanno come strutturare un trust a prova di revocatoria, il ns. amico Pippo potrebbe dormiserla senza alcun mal di testa.
                Torno a ripetere come già fatto ampiamente, questo non è un gioco nè un mercato per improvvisati.
                E quando si devono fare atti di tale importanza, non basta conoscere "l'esoticità" di una giurisdizione piuttosto che un'altra ma bisogna conoscere, sopratutto, la giurispridenza...Italiana ed anche straniera.

                Comment


                • #9
                  Kruggerand ti cambiano le leggi e le applicano a loro comodo. Se ti dicono che qualsiasi atto stipulato in Italia è soggetto ai loro voleri, scampo non c'è .

                  Ovvio che se fai il trust a posteriori aumenti la velocità di naufragio . Ma un trust in Italia è sempre una vasca col tappo in mezzo al mare .


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                  • #10
                    Nel mio intervento iniziale ipotizzavo: "il conferimento in società estera EU non riconducibile a Pippo e successiva cessione di quote societarie ad altra società estera, meglio OS, con azioni al portatore" ed approfitto per correggere lo svarione, poiché, trattandosi di conferimento, la riconducibilità a Pippo è in re ipsa, mentre per la OS diverrebbe imperativo evitarla.

                    Questa potrebbe essere un'idea, dato che, pur essendo il conferimento soggetto a revocatoria, giurisprudenza insegna che la successiva vendita non lo sarebbe ed inoltre che la stessa configurerebbe una libera e giustificabile scelta della società stessa.
                    Oltretutto il conferimento in società EU sconterebbe anche imposte ridotte e l'eventuale cessione di quote soltanto lo 0,5%.

                    Questi atti verrebbero effettuati all'estero ed il notaio italiano verrebbe incaricato soltanto della trascrizione.

                    Sono perfettamente d'accordo sul fatto che prevenire sia meglio che curare, ma le italiche abitudini conducono sempre a chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi, quindi i problemi usuali sono quasi sempre quelli narrati.
                    Concordo appieno anche sul reato di sottrazione fraudolenta, che però mi pare riguardi soltanto il fisco.

                    Sono anche perfettamente d'accordo circa l'impossibilità di qualsiasi azione protettiva dopo pignoramento, iscrizione ipotecaria e simili, ma nelle more ...
                    @afratton: svendere l'immobile e imboscare i liquidi potrebbe essere una soluzione, ma forse non la migliore. Mentre il mantenimento del diritto d'abitazione non dovrebbe essere influente, né per il conferimento, né tanto meno per la vendita. Ma potrei sbagliarmi.
                    @ macgyver: al di là dell'ovvia ragione universale, perché Pippo dovrebbe ricollocarsi nel caso specifico? La semplice trascrizione degli atti redatti altrove quali pericoli comporterebbe?
                    @ kregerrand: la Tua insistenza sul trust, certamente motivata, m'incuriosisce: sarebbe un piacere leggerTi in proposito. Ho un'appena discreta infarinatura della giurisprudenza italiana, nessuna o quasi della straniera.

                    Comment


                    • #11
                      @gigi0000 finché l'atto non viene trascritto in Italia, è privo di valore e l'immobile resta intestato come prima, fa fede la data di trascrizione . All'Italia importa solo che riguarda immobile su suolo italico, e la trascrizione è anche un atto posto in essere su suolo italico ... Italia che vai , appigli che trovi.
                      Le pulci finché non ti radi a zero tornano ....


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                      • #12
                        Originariamente Scritto da gigi0000 Visualizza Messaggio
                        Nel mio intervento iniziale ipotizzavo: "il conferimento in società estera EU non riconducibile a Pippo e successiva cessione di quote societarie ad altra società estera, meglio OS, con azioni al portatore" ed approfitto per correggere lo svarione, poiché, trattandosi di conferimento, la riconducibilità a Pippo è in re ipsa, mentre per la OS diverrebbe imperativo evitarla.

                        Questa potrebbe essere un'idea, dato che, pur essendo il conferimento soggetto a revocatoria, giurisprudenza insegna che la successiva vendita non lo sarebbe ed inoltre che la stessa configurerebbe una libera e giustificabile scelta della società stessa.
                        Oltretutto il conferimento in società EU sconterebbe anche imposte ridotte e l'eventuale cessione di quote soltanto lo 0,5%.

                        Questi atti verrebbero effettuati all'estero ed il notaio italiano verrebbe incaricato soltanto della trascrizione.

                        Sono perfettamente d'accordo sul fatto che prevenire sia meglio che curare, ma le italiche abitudini conducono sempre a chiudere la stalla dopo la fuga dei buoi, quindi i problemi usuali sono quasi sempre quelli narrati.
                        Concordo appieno anche sul reato di sottrazione fraudolenta, che però mi pare riguardi soltanto il fisco.

                        Sono anche perfettamente d'accordo circa l'impossibilità di qualsiasi azione protettiva dopo pignoramento, iscrizione ipotecaria e simili, ma nelle more ...
                        @afratton: svendere l'immobile e imboscare i liquidi potrebbe essere una soluzione, ma forse non la migliore. Mentre il mantenimento del diritto d'abitazione non dovrebbe essere influente, né per il conferimento, né tanto meno per la vendita. Ma potrei sbagliarmi.
                        @ macgyver: al di là dell'ovvia ragione universale, perché Pippo dovrebbe ricollocarsi nel caso specifico? La semplice trascrizione degli atti redatti altrove quali pericoli comporterebbe?
                        @ kregerrand: la Tua insistenza sul trust, certamente motivata, m'incuriosisce: sarebbe un piacere leggerTi in proposito. Ho un'appena discreta infarinatura della giurisprudenza italiana, nessuna o quasi della straniera.
                        Buona sera Gigi0000,
                        ti chiedo scusa in anticipo...scuse che estendo a tutti gli altri perche' diro' qualcosa che verra' tacciato di cinismo o di scarsa disponibilita' alla condivisione.
                        Per soddisfare la tua curiosita' sul mio insistere con il Trust, dovrei non tanto fare molta accademia quanto donare un'esemplificazione pratica di come costruire un'operazione "CHE INCLUDE" un Trust oltre ad un'altra serie di atti, che da un lato agevolerebbe questa comprensione ma, detto terra terra, lederebbe gli interessi del mio studio.
                        Pur tuttavia, con chi ha una discreta infarinatura di giurisprudenza come te....con un collega, non mi sento di essere totalmente restio a fornire almeno un dettaglio.
                        Se dovessimo guardare ai Trust solo in accordo alle circolari 48 e 61 o, piuttosto, ai disposti del 2901 e seguenti e del 2929bis c.c., dovremmo tutti convenire con te e con quanti altri sollevano eccezioni sulla validita', oggi come oggi, di questo istituto.
                        Mi permetto, a questo punto, di invitare te e tutti gli altri scettici a sviconlarvi da una visione monoculare....il trust...bello ed asettico messo li', come unica operazione, ma di renderlo piu' armonioso all'interno di una serie di atti.
                        Di poi, mi permetto di rammentare a tutti di leggere le eventuali esclusioni/esenzioni della revocatoria ed i casi nei quali essa NON E' applicabile.
                        Sono certo che in molti sarete in grado di "vedere la luce"....
                        Un cordiale saluto
                        Last edited by krugerrand; 02/09/2016, 02:17.

                        Comment


                        • #13
                          Originariamente Scritto da gigi0000 Visualizza Messaggio

                          Questa potrebbe essere un'idea, dato che, pur essendo il conferimento soggetto a revocatoria, giurisprudenza insegna che la successiva vendita non lo sarebbe ed inoltre che la stessa configurerebbe una libera e giustificabile scelta della società stessa.
                          Oltretutto il conferimento in società EU sconterebbe anche imposte ridotte e l'eventuale cessione di quote soltanto lo 0,5%.
                          Questo sembra interessante. quindi se non ho capito male: conferisco i miei immobili ad una mia società eu, successivamente la soc. eu vende gli immobili ad un'altra società. tutto questo lo faccio fuori dall'italia. Ma il notaio che trascrive l'atto di vendita non dovrebbe accertarsi della titolarità dei soggetti?
                          Se queste operazioni vengono fatte dopo aver contratto dei debiti, probabilmente sono già iscritte delle ipoteche. La banca credo che ai primi movimenti addrizzerà le antenne. Nel concreto cosa potrebbe fare?

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                          • #14
                            Originariamente Scritto da jamba Visualizza Messaggio
                            Questo sembra interessante. quindi se non ho capito male: conferisco i miei immobili ad una mia società eu, successivamente la soc. eu vende gli immobili ad un'altra società. tutto questo lo faccio fuori dall'italia. Ma il notaio che trascrive l'atto di vendita non dovrebbe accertarsi della titolarità dei soggetti?
                            Se queste operazioni vengono fatte dopo aver contratto dei debiti, probabilmente sono già iscritte delle ipoteche. La banca credo che ai primi movimenti addrizzerà le antenne. Nel concreto cosa potrebbe fare?
                            Avviare istruttoria con legale e chiedere iscrizione ipoteca/annullamento trascrizione / pignoramento .

                            Il notaio si occuperà di verificare i reali beneficiari .
                            Consulenza informatica e business. Poslovno in ra?unalniško svetovanje
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                            • #15
                              @ kregerrand:
                              a mio avviso nessuno dovrebbe scusarsi per l'espressione d'una sua opinione, né per la dovuta discrezione, mentre mi sento di ringraziare per l'apertura che ritengo dovrebbe far riflettere, studiare e, magari, "vedere la luce".

                              Non vorrei essere sopravvalutato per la mia dichiarata infarinatura di giurisprudenza, dovuta in parte a necessità d'aggiornamento professionale ed il resto ad un minimo di passione, ma non sono un avvocato: mi sono sempre occupato d'edilizia, urbanistica e parecchie altre cosucce, alcune delle quali ancora mi interessano.

                              Il discorso del trust non limitato a sé stesso è certamente molto interessante in un contesto di protezione immobiliare di una certa rilevanza, ma - e potrei sbagliarmi - temo potrebbe essere troppo impegnativo per il caso di Pippo, che credo rappresenti gran parte dei problemi degli italiani.

                              @ jamba: Nel caso di Pippo non esiste alcun problema sull'accertamento dei soggetti interessati, almeno per la società EU conferitaria, di cui Pippo risulta regolarmente socio conferente.
                              Mentre suggerivo la successiva cessione di quote ad una OS, o altro ente con azioni al portatore e senza obbligo di registrazione o di deposito delle stesse, ovvero la trasformazione della citata società conferitaria in SA o analoga nelle dovute giurisdizioni, che comporterebbe il definitivo anonimato del beneficiario.

                              Nel caso ipotizzato Pippo, pur con alle costole Equitalia e combriccola, non ha ancora iscrizioni pregiudizievoli, nel qual caso s'attaccherebbe al tram.

                              Ti pregherei inoltre d'attenerti all'ipotesi suddetta, che ritengo sia la più usuale, o comunque quella che, malgrado le inerzie ed i ritardi, lascerebbe ancora qualche via di scampo, evitando di trattare tutto lo scibile, che ci porterebbe a tante astrazioni, senza dare risposte concrete a chi si trovasse in situazioni analoghe

                              Scoraggiando sempre e comunque il fai-da-te, che spesso condurrebbe probabilmente a "pèso el tacòn del buso", mi piacerebbe offrire a coloro che si ritrovassero con questo problema dapprima ed in seguito anche ad altri interlocutori con diversi guai o altre aspettative, quel tanto di informazioni utili per consentire loro un minimo di preparazione prima di affidarsi completamente alle mani di qualche sedicente esperto, magari non sempre serio ed onesto.

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