Calano gli italiani residenti nella Penisola. E nessuno se ne accorge
Il saldo negativo della popolazione è in crescita. Almeno trecentomila italiani in meno nel 2015
Semplicemente se ne vanno, senza dare spiegazioni, senza scrivere allo Stato italiano che hanno deciso di cambiare vita. E Paese. Così almeno quattrocentocinquanta mila italiani sono letteralmente “spariti” nel 2015, se ne sono andati senza farsi sentire. La notizia che in parte ha fornito l’Inps e per l’altra invece le ambasciate straniere, ha ribaltato l’idea che in Italia vi sia in atto una invasione, che i nuovi arrivati stiano occupando spazi vitali, che l’Italia non potrà riuscire a mantenere la crescita della popolazione. Per la verità, con questi dati, non riesce a mantenere nemmeno quelli che vi abitano dalla nascita altrimenti non avrebbero fatto quella scelta radicale.
Ma dove vanno tutti questi italiani? La maggior parte di loro si avvia verso la Germania, seguita a stretto giro da Gran Bretagna e Svizzera. Una parte, ma è quella più visibile, se ne va nei paesi a basso indice di tassazione come il Costa Rica ma anche il Portogallo o Panama: lì, in quei paradisi, con una bassa pensione si può fare una vita molto comoda. E poi quelli sono paesi abbastanza sicuri che ne hanno scalzato altri come l’Egitto o la Tunisia.
Sparire dall’Italia è davvero semplice e tutto si può fare senza che vi sia la necessità di cancellare la residenza italiana, il medico della mutua e tutte le altre incombenza burocratiche: chi decide di andarsene prende un aereo e tutto è fatto.
Questa diminuzione incide poi nel tenore di vita degli italiani? Secondo molti economisti sta proprio lì la causa del mancato decollo, della ripresa, dei consumi interni, che stagnano: meno italiani a spendere impediscono l’alzarsi all’indice del Prodotto Interno Lordo. Chi lo ha calcolato significa almeno un zero cinque per cento in meno rispetto alle aspettative. Tutto questo poi si traduce in minore sviluppo e così la ripresa all’emigrazione riparte furiosa, anche se sotterranea. Al momento facendo i calcoli empirici, incrociando i dati che arrivano dall’estero si può calcolare in almeno trecentomila il calo della popolazione italiana che non viene rimpinguato dalla natalità, che in Italia è la più bassa del mondo.
Il saldo negativo della popolazione è in crescita. Almeno trecentomila italiani in meno nel 2015
Semplicemente se ne vanno, senza dare spiegazioni, senza scrivere allo Stato italiano che hanno deciso di cambiare vita. E Paese. Così almeno quattrocentocinquanta mila italiani sono letteralmente “spariti” nel 2015, se ne sono andati senza farsi sentire. La notizia che in parte ha fornito l’Inps e per l’altra invece le ambasciate straniere, ha ribaltato l’idea che in Italia vi sia in atto una invasione, che i nuovi arrivati stiano occupando spazi vitali, che l’Italia non potrà riuscire a mantenere la crescita della popolazione. Per la verità, con questi dati, non riesce a mantenere nemmeno quelli che vi abitano dalla nascita altrimenti non avrebbero fatto quella scelta radicale.
Ma dove vanno tutti questi italiani? La maggior parte di loro si avvia verso la Germania, seguita a stretto giro da Gran Bretagna e Svizzera. Una parte, ma è quella più visibile, se ne va nei paesi a basso indice di tassazione come il Costa Rica ma anche il Portogallo o Panama: lì, in quei paradisi, con una bassa pensione si può fare una vita molto comoda. E poi quelli sono paesi abbastanza sicuri che ne hanno scalzato altri come l’Egitto o la Tunisia.
Sparire dall’Italia è davvero semplice e tutto si può fare senza che vi sia la necessità di cancellare la residenza italiana, il medico della mutua e tutte le altre incombenza burocratiche: chi decide di andarsene prende un aereo e tutto è fatto.
Questa diminuzione incide poi nel tenore di vita degli italiani? Secondo molti economisti sta proprio lì la causa del mancato decollo, della ripresa, dei consumi interni, che stagnano: meno italiani a spendere impediscono l’alzarsi all’indice del Prodotto Interno Lordo. Chi lo ha calcolato significa almeno un zero cinque per cento in meno rispetto alle aspettative. Tutto questo poi si traduce in minore sviluppo e così la ripresa all’emigrazione riparte furiosa, anche se sotterranea. Al momento facendo i calcoli empirici, incrociando i dati che arrivano dall’estero si può calcolare in almeno trecentomila il calo della popolazione italiana che non viene rimpinguato dalla natalità, che in Italia è la più bassa del mondo.
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