Salve a tutti, vi seguo da molto tempo ma ho deciso di iscrivermi solo ora.
Ho letto le molte risposte ai post, e non posso che porre il mio quesito in questo luogo, sicuro di una risposta quantomeno utile a molte strade.
Vengo al dunque.
Assieme ad altre due persone, abbiamo creato un portale di prenotazioni molto particolare, già online, ma non disponibile all'utilizzo, causa il fatto che vorremmo monetizzare da subito con la pubblicità.
L'idea di base era quella di aprire una LTD. Perfetto. Ci informiamo e sembra tutto così facile.
Poi, scavando, scopro il termine "esterovestizione". E cominciano i primi problemi.
Nessuno dei tre soci è disposto a trasferirsi a Londra per vivere, ognuno di noi, seppur precario, ha il suo lavoretto in Italia.
Per contro, non vogliamo pagare migliaia di euro di tasse in Italia.
Esiste la reale possibilità di pagare le tasse in Inghilterra, pur rimanendo in Italia, senza incorrere in punizioni corporali da parte di entrambi gli stati?
Nel caso trovassimo un socio inglese, a cui dare l'1% della società (ma non l'amministrazione), scavalcheremmo il problema?
O è possibile gestire la cosa diversamente?
Confido nella vostra preparazione, e vi ringrazio anticipatamente.
Ho letto le molte risposte ai post, e non posso che porre il mio quesito in questo luogo, sicuro di una risposta quantomeno utile a molte strade.
Vengo al dunque.
Assieme ad altre due persone, abbiamo creato un portale di prenotazioni molto particolare, già online, ma non disponibile all'utilizzo, causa il fatto che vorremmo monetizzare da subito con la pubblicità.
L'idea di base era quella di aprire una LTD. Perfetto. Ci informiamo e sembra tutto così facile.
Poi, scavando, scopro il termine "esterovestizione". E cominciano i primi problemi.
Nessuno dei tre soci è disposto a trasferirsi a Londra per vivere, ognuno di noi, seppur precario, ha il suo lavoretto in Italia.
Per contro, non vogliamo pagare migliaia di euro di tasse in Italia.
Esiste la reale possibilità di pagare le tasse in Inghilterra, pur rimanendo in Italia, senza incorrere in punizioni corporali da parte di entrambi gli stati?
Nel caso trovassimo un socio inglese, a cui dare l'1% della società (ma non l'amministrazione), scavalcheremmo il problema?
O è possibile gestire la cosa diversamente?
Confido nella vostra preparazione, e vi ringrazio anticipatamente.
Comment