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Dal Gambia alle Isole Samoa, i nuovi paradisi fiscali ma fuori dall Europa
I paradisi fiscali, nel mondo, ci sono ancora ma depositare lì (lontanissimo ormai dall’ Europa) i soldi per non pagare le tasse, non è facile, o quantomeno serve molta più oculatezza.
Un conto era depositare il proprio gruzzolo esentasse, in una banca ticinese o nel ridente Principato monegasco, a due passi da casa; un conto è farlo in Libano, per esempio, o in un Medio Oriente - ritornato oggi esplosivo - o in un altro paese di qualche isola caraibica rimasto, per ovvi motivi, nella black list internazionale (vedi Belize, Seychelles o Nevis).
L’offensiva del G20 e dell’ Ocse che ha portato alla diffusione degli accordi bilaterali e multilaterali tra i governi contro i paradisi fiscali, sembra aver cambiato in profondità lo scenario e così le traiettorie dell’ evasione globale non sono più le stesse. Le risorse finanziarie o emergeranno oppure cambiare residenza dovrà essere l' unica o una delle soluzioni più semplici da prendere. Strade bloccate, infatti, in Svizzera, nel Liechtenstein e ora pure a Montecarlo, per gli evasori italiani ai quali non resta che l’ evasione extracomunitaria e tendenzialmente esotica.
Si può arrivare a Singapore, con un rischio ambientale piuttosto basso, ma sapendo che si può stare tranquilli solo fino alla fine di quest’anno. Dal 2016 infatti scattano anche a Singapore gli scambi di informazioni previsti dal Crs (Common reporting standard) e un evasore sarebbe facilmente individuato.
Si può andare allora negli Emirati Arabi Uniti, paese a basso rischio ambientale, ma anche questo è un paradiso fiscale in scadenza: gli Emirati hanno infatti sottoscritto un accordo con gli Stati Uniti e dal 2018 - con i dati relativi al 2017 - consentiranno gli scambi informativi.
C’è Portorico, poco collaborativo sul fronte dell’ evasione, ma soprattutto c’è l’ Ecuador che non ha vincoli, poiché non ha sottoscritto alcun accordo, ma ad altissimo rischio ambientale.
Alternativamente, si può anche andare a Panamà, Anguilla fino alle Samoa, oppure si può arrivare in Libano, Gambia o Liberia.
...buon "nuovo" business offshore a tutti allora
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