Si ma rimane la responsabilità dell'amministratore/liquidatore che deve essere persona fisica. L'unica possibilità, per il nostro ordinamento, di avere un amministratore/liquidatore persona giuridica è rappresentato dalla sas, dove l'accomandatario amministratore può essere una persona giuridica.

Diciamo che per la responsabilità dell'amministratore non ci sono problemi (non ci sono comportamenti illeciti sotto questo punto di vista), essendo anche coperto da una polizza D&O.

Quindi da un punto di vista normativo è possibile questa soluzione.

Si nulla vieta che le partecipazioni sociali vengano vendute ad altro soggetto giuridico straniero, purché sia possibile presentare visura/atto costitutivo statuto e il firmatario abbia procura valida (tradotta e apostillata se necessario).

Di solito la procura la affido sempre ad un legale (per via del segreto professionale).
La domanda è stata posta per via di un elevato numero di aziende che hanno chiesto una mano per poter, diciamo, morire senza conseguenze.

mi inserisco perchè la questione mi interessa molto, intanto grazie per le considerazioni ad entrambi.

Ciao Poiuytr conosci anche tu aziende che hanno queste problematiche?

Ciao International, più di una al momento. O escono dalla morsa e hanno una chance o devono morire in Italia, il più pulito possibile per ripartire nuove fuori..

purtroppo in Italia non c'è praticamente più modo di avere margini e far business legalmente..

La prima prova la farò verso la metà di Marzo.

Io ho visto dal "vivo" questa procedura tramite il mio avvocato.. Posso dire che funziona alla grande eheh

Il sistema del Company Angel è un classico, ma a mio avviso non è il sistema più "pulito" per tutta una serie di motivi. Provo ad accennarne qualcuno, senza entrare troppo nei particolari:
a) le posizioni debitorie non vengono estinte e ci si espone a procedure concorsuali e conseguenti eventuali reati ad esse legati;
b) anche in caso di trasferimento della sede all'estero, la Cassazione ha da tempo statuito che si applica la legge fallimentare italiana e tali aziende vengono dichiarate fallite in Italia;
c) in caso di liquidazione e successiva chiusura, possono esserci strascichi con i creditori.

La soluzioni in assoluto più pulita è la fusione per incorporazione trasfrontaliera. L'impresa italiana viene fusa per incorporazione in una newco estera. L'impresa italiana cessa la sua esistenza e così i suoi rapporti debitori. Unico difetto è che i creditori hanno 90 gg. per opporsi dalla pubblicazione del progetto di fusione in RI.

Ciao

Le Company Angels non lo vedo come una soluzione definitiva.
La fusione invece era quella a cui stavo pensando. I 90 giorni dalla pubblicazione nel RI sono l'ultima possibilità per i creditori?

Yes, ma faccio una errata corrige, il termine è di 60 gg. (mi scuso della svista). Quindi se la fai a cavallo tra luglio ed agosto è molto difficile che i creditori stiamo sempre a monitorare la posizione sul RI, a meno che non abbiamo servizi specifici attivati tipo ri.built , ma siamo in pochi a conoscerlo e ad avercelo.

Molto bene. Diciamo che ho dei clienti che hanno questa necessità.