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SDRAMMATIZZARE CON IRONIA

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  • SDRAMMATIZZARE CON IRONIA

    Sdrammatizzare con ironia
    Un giorno, un ex segretario di partito, stanco ed annoiato, di nome Massimo, ricevuto in dono un ceppo di legno toscano, decide di costruire un burattino. Massimo lavora giorno e notte e, alla fine, riesce a fare un bel burattino e gli da’ il nome di Matteo. Massimo e’ molto orgoglioso del suo Matteo che cresce vispo e astuto, anche se e’ indisciplinato e poco ubbidiente, ma per Massimo va bene così. Inizia la scuola e Matteo si dimostra come uno dei più intelligenti e, in un poco tempo, diventa un vero leader. Ma un giorno una persona speciale sconvolge la vita di Matteo. Arriva in classe un ripetente e poco raccomandabile alunno, di nome Silvio, conosciuto da tutti per i suoi lunghi anni trascorsi a scuola. Matteo rimane subito affascinato da Silvio e inizia una bella amicizia.
    Silvio insegna a Matteo come si fa a prendere in giro la gente, a rubare la merenda ai compagni di scuola, a corrompere il maestro. Matteo impara in fretta e un giorno chiede a Silvio: “Ma non è meglio togliere la merenda solo ai ricchi?” Silvio risponde: “Ascoltami bene Matteo, cerca di non togliere mai niente ai ricchi, altrimenti non diventerai mai come me. Capito?” Matteo annuisce e ringrazia Silvio per il suo prezioso consiglio. Dopo un lungo periodo di amicizia, Silvio decide di portare Matteo in un posto favoloso ed unico, di nome Arcore. Matteo accetta senza indugio e rimane ad Arcore per un lungo tempo tra svaghi e divertimenti vari. Matteo non si era mai divertito tanto in sua vita. Una mattina però decide di lasciare Arcore scrivendo un biglietto a Silvio “Caro Silvio, mi trovo molto bene qui, ma non posso rimanere perché sono giovane, rappresento il futuro e devo fare riforme importanti. Ti chiedo solo una gentilezza in nome della nostra amicizia, di aiutarmi a prenderli per il culo con cazzate varie…tipo entro due mesi ..ho in cantiere etc, tu l’hai fatto per 20 anni, ora dammi una mano, ti prego. Ti ringrazio per i tuoi preziosi insegnamenti, e stai tranquillo non toglierò mai niente ai ricchi. Grazie ancora il tuo amico fraterno Matteo.”

  • #2
    Governare e' far credere.

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    • #3
      GOVERNARE E' FAR CREDERE PORTA

      Al declino di un popolo o di una nazione può pervenire secondo le più differenti modalità. Si può cedere alla mollezza, abbandonarsi al godere della ricchezza e perdere la spina dorsale, come successe a Roma. Si può uscire dalla storia sommessamente, per pura consunzione, come accadde all’Unione Sovietica. Si può perire sotto il maglio di potenti nemici, perdendo milioni di vite, come accadde a Prussia e Austria nella prima guerra mondiale. Oppure, si può lentamente affogare nel ridicolo, perdere non solo i beni, ma anche la dignità, che in certi casi confina largamente con l’onore e la vita. Si può morire, insomma, da stronzi.

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      • #4
        BBB- , al pari di Romania e Marocco . Altro non c'è da dire

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        • #5
          • Dec 11, 2014 Italy bread and circuses

            There are also some bad habits that Italy has to banish to give itself a fighting chance of avoiding a potentially cataclysmic economic crisis. For a start, a substantial swathe of the Italian population has gotten into the habit of thinking that taxation is a voluntary exercise. And the Government continues to spend money it doesn't have. The result is a sticky budget deficit which the Government is struggling to contain, and sovereign debt worth 130 percent of GDP and rising. The economy also has a nasty habit of stalling and then failing to re-start. And it is difficult to see how the Government will break the cycle. Although cultural attitudes are largely responsible for rates of tax evasion in any given country, Italy's tax system seems to provide ample scope for it to take place because a) it is so complex and b) taxes are so high. The recently updated PwC/World Bank ease of paying taxes index puts Italy 141st out of 186 countries. That's only marginally better than Zimbabwe in 143rd place, and slightly worse than Sudan in 139th. Even more damning is that Italy's total tax rate on a mid-sized company, represented by the combination of profit, labour and other taxes, is put at 65.4 percent. Who would want to invest in a country where, after finally figuring out how much tax you owe, it transpires that you must hand over two-thirds of your income to the Government? So cutting and simplifying taxes is at least part of the answer to Italy's problems, for this could help to reduce tax evasion and encourage more investment and growth in the Italian economy. But without commensurate spending cuts, Italy's fiscal troubles might just be exacerbated. Prime Minister Matteo Renzi claims to be the one with the answers. But despite his youthful vigor, he is still a politician. Italy's 2015 Budget, recently approved by the lower house, is supposed to be the tonic that saves Italy. The tax cuts contained within in it are claimed to be the largest in Italian history, but there's also a bit of clever accounting going on – EUR3bn of the EUR5bn reduction in the regional production tax known as IRAP actually went into effect in April, meaning that strictly speaking the 2015 Budget cuts the tax by EUR2bn. Not so clever is the fact that the Budget includes more borrowing to finance certain items of public expenditure. Slashing spending, if it happens, is only going to increase the chances of fracturing the fragile coalition and losing the support of voters – should Renzi ever get the chance to face them, that is. Unless he is Silvio Berlusconi, the average career of an Italian premier is fleetingly short. Canceling bread and circuses won't help to prolong it.
            Source: www.lowtax.net/news/Italian-Lower-House-Approves-2015-Budget----66581.html


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          • #6
            le agenzie di rating non servono a niente. hanon scoperto l'acqua calda. cosa vi aspettavate da una situazione internazionale in bilico e un paese che era un fiore una volta e adesso è guidato da gente così:




            fonte:
            I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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            • #7
              un giorno li dimenticherete tutti: la faccia di cazzo di matteo, la voce da piatto rotto della laura, gli occhioni sgranati e fessi di maria elena, il cazzo moscio di silvione, la pronuncia da borgatara della marianna, le lacrime da coccodrillo della elsa, la faccia di cartone di mario, le esternazioni a schiovere di giorgione.
              un giorno, anche loro andranno a cacare e, nonostante tutto quello che sono stati capaci di magnarsi, non se li ricorderà nessuno. perché ci si ricorda della bella gente, dei cuori grandi, di chi sognavi di diventare da bambino oppure di quelli che sono stati veramente il male e che, di notte, ti fanno ancora paura.
              ma questa gente qui, questa feccia senza spessore, questa merda seccata dal sole, è destinata ad essere cancellata dalla pioggia e dalla polvere calda dell’estate e non c’è servo che li possa salvare o vetro blindato che li possa proteggere. succederà, lo so. Io non lo potrò vedere, ma molti di voi sì. e questa, stanotte, mi sembra meglio di una preghiera.

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