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Malta, Scozia o Lettonia?

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  • Malta, Scozia o Lettonia?

    Ciao a tutti! Innanzitutto vi ringrazio per l'enorme ricchezza di informazioni che si trova in questo forum: mi sono letto decine e decine di threads e ho imparato molto di più rispetto alla lettura di alcuni libri sul tema (tra cui quello del famoso guru italiano dell'offshore).
    Vorrei sottoporvi la mia situazione, sperando che possa essere d'aiuto anche ad altri. Se qualcuno poi pensa di potermi assistere nella creazione della struttura, mi contatti pure via PM.
    Sono un traduttore freelance di documenti commerciali in giapponese, italiano, inglese. Il mio ufficio è il mio computer e quindi posso lavorare da dove mi pare. Per ora lavoro con P.IVA italica e quindi sostanzialmente sono uno schiavo di Roma. Tuttavia, dopo un problema di salute che ho dovuto curare privatamente perché nel pubblico l'attesa era incompatibile con la mia sopravvivenza, ho deciso di mandare definitivamente affa***lo lo Stato strozzino e come Spartaco di spezzare le catene della schiavitù.
    Così circa un anno fa sono emigrato a Malta, dove ormai mi sono stabilito. Pensavo a questo punto di chiudere la mia P.IVA e di smettere di pagare il PIZZO allo Stato italiano, aprendo qui una struttura che mi consenta di minimizzare il carico fiscale.
    I miei clienti in genere sono italiani e francesi. Il “prodotto” che vendo sono documenti in Word, consegnati via email. Flussi di cassa previsti: circa 100k/anno. Costi relativamente bassi, salvo quelli pubblicitari, telefonici e amministrativi.
    Le mie esigenze sono:

    • Avere un'immagine di serietà e affidabilità: quando manca il rapporto fisico tra cliente e venditore perché la vendita avviene online o telefonicamente, riuscire ad instaurare fiducia è fondamentale per concludere l'affare. Anche perché io ormai agli italiani chiedo il 100% del pagamento anticipato (troppi cattivi pagatori).
    • caricabilità delle fatture in Italia e Francia: i miei clienti vogliono poter scaricare la fattura senza problemi di nessun genere (no blacklist o menate varie con la GdF). E possibilmente non dover anticipare l'IVA
    • No transazioni bancarie sospette: chiedere al cliente di pagarmi su un conto a Panama, genera molta resistenza all'acquisto. Avere il conto bancario in un paese terzo rispetto a quello di costituzione della società, potrebbe destare preoccupazioni e sospetti, nel senso che chiunque si aspetta che per esempio una società tedesca abbia il conto in Germania, non in Bulgaria.


    Soluzioni individuate:

    L'idea era quella di avere una società di facciata che fosse controllata in qualche modo offshore e quindi potesse portare la tassazione a zero o quasi. Le ipotesi a cui ho pensato sono le seguenti.

    1) Società maltese, conto maltese
    La mia ipotesi più naturale era quella di costituire una società qui a Malta con il conto corrente sempre qui. Ho letto poi sul forum che le società maltesi non sono molto amate e sono abbastanza costose.

    2) Società scozzese, conto eurozona
    Sempre leggendo il forum ho allora pensato a Bulgaria, Cipro, Scozia e Lettonia. Ho escluso Bulgaria per questioni di immagine e per la stessa ragione Cipro, che ha l'aggravante di essere troppo facilmente associabile a paradisi fiscali e paura di visite delle fiamme gialle.

    La Scozzese invece è in UK (a meno che il referendum del 18 settembre non ci riservi sorprese) e l'UK “appare” inglese a chi non è troppo svelto in geografia (cioè il 99,9%), quindi l'immagine sarebbe ottima. La scozzese però richiede un conto fuori dall'UK e questo è un po' critico perché fa nascere sospetti in fase di chiusura della vendita. Tuttavia, con il pretesto che la moneta in UK è la sterlina si può offrire con nonchalance al cliente di pagare in euro “su un conto bancario nell'eurozona in modo che non debba pagare la commissione sul cambio in sterline”. E offrirgli a quel punto l'IBAN di un conto lettone o magari di un paese UE che ispiri fiducia (non Cipro, per esempio).

    3) Società lettone + conto lettone
    L'italiano medio non sa che la Lettonia esiste. E se sa che esiste, probabilmente la associa ad un paese arretrato, al polo nord e al turismo sessuale. Difficilmente sa che la Lettonia è nell'UE e nell'eurozona. Quindi l'immagine non è il massimo. La possibilità però di avere in Lettonia anche il conto corrente al quale chiedere loro di inviare i pagamenti, è il punto di forza di questa terza opzione per me.


    A questo punto, chiedo a voi esperti: quale soluzione vi sembra la migliore? Avete soluzioni alternative da sottopormi o appunti da farmi? La residenza a Malta è una buona scelta?

  • #2
    Ciao,
    bentrovato.

    Originariamente Scritto da paradiselost Visualizza Messaggio
    Vorrei sottoporvi la mia situazione, sperando che possa essere d'aiuto anche ad altri. Se qualcuno poi pensa di potermi assistere nella creazione della struttura, mi contatti pure via PM.
    intanto vediamo di capire PRIMA che struttura sia più appropriata, hai inserito un sacco di dettagli e hai fatto bene. magari riusciamo in prima battuta.

    Sono un traduttore freelance di documenti commerciali in giapponese, italiano, inglese. Il mio ufficio è il mio computer e quindi posso lavorare da dove mi pare.
    complimenti. una delle migliori condizioni per poter lavorare in assetto offshore o similare.

    Per ora lavoro con P.IVA italica e quindi sostanzialmente sono uno schiavo di Roma. Tuttavia, dopo un problema di salute che ho dovuto curare privatamente perché nel pubblico l'attesa era incompatibile con la mia sopravvivenza, ho deciso di mandare definitivamente affa***lo lo Stato strozzino e come Spartaco di spezzare le catene della schiavitù.
    l'importante è che tu abbia deciso di farlo, ma la cosa più importante è che tu sia ancora QUI a poterci raccontare cosa ci scrivi e con la voglia di costruire da oltreconfine.

    Così circa un anno fa sono emigrato a Malta, dove ormai mi sono stabilito.
    gran bel posto

    Pensavo a questo punto di chiudere la mia P.IVA e di smettere di pagare il PIZZO allo Stato italiano, aprendo qui una struttura che mi consenta di minimizzare il carico fiscale.
    chiudi tutto ovviamente! che aspetti...

    I miei clienti in genere sono italiani e francesi. Il “prodotto” che vendo sono documenti in Word, consegnati via email. Flussi di cassa previsti: circa 100k/anno. Costi relativamente bassi, salvo quelli pubblicitari, telefonici e amministrativi.
    ok. 100% cleinti b2b quindi o fai anche b2c?

    Le mie esigenze sono:

    • Avere un'immagine di serietà e affidabilità: quando manca il rapporto fisico tra cliente e venditore perché la vendita avviene online o telefonicamente, riuscire ad instaurare fiducia è fondamentale per concludere l'affare. Anche perché io ormai agli italiani chiedo il 100% del pagamento anticipato (troppi cattivi pagatori).


    OK per immagine.


    • Scaricabilità delle fatture in Italia e Francia: i miei clienti vogliono poter scaricare la fattura senza problemi di nessun genere (no blacklist o menate varie con la GdF). E possibilmente non dover anticipare l'IVA


    se non vuoi far anticipare loro l'iva all'ora ti serve una società con VAT registrato.


    • No transazioni bancarie sospette: chiedere al cliente di pagarmi su un conto a Panama, genera molta resistenza all'acquisto. Avere il conto bancario in un paese terzo rispetto a quello di costituzione della società, potrebbe destare preoccupazioni e sospetti, nel senso che chiunque si aspetta che per esempio una società tedesca abbia il conto in Germania, non in Bulgaria.


    questa è la condizione meno comprensibile. Molte aziende europee hanno conti anche in altri stati l'importante è che sia in una giurisdizione rispettabile. se però vogliono società e conto nello stesso luogo allora fagliela avere.

    attento solo al fatto che queste siano "tuoi timori" e non effettivamente timori e limitazioni che realmente hanno i tuoi clienti.


    Soluzioni individuate:

    L'idea era quella di avere una società di facciata che fosse controllata in qualche modo offshore e quindi potesse portare la tassazione a zero o quasi. Le ipotesi a cui ho pensato sono le seguenti.

    1) Società maltese, conto maltese
    La mia ipotesi più naturale era quella di costituire una società qui a Malta con il conto corrente sempre qui. Ho letto poi sul forum che le società maltesi non sono molto amate e sono abbastanza costose.


    esatto. soprattutto almeno personalmente non mi fiderei di lasciare il 30% dei miei introiti al governo maltese "sperando" che se non va in default me li ritorni a patto che li lasci a malta.

    2) Società scozzese, conto eurozona
    Sempre leggendo il forum ho allora pensato a Bulgaria, Cipro, Scozia e Lettonia. Ho escluso Bulgaria per questioni di immagine e per la stessa ragione Cipro, che ha l'aggravante di essere troppo facilmente associabile a paradisi fiscali e paura di visite delle fiamme gialle.
    ok anche se usando una cipriota potresti avere molti vantaggi che malta non può farti avere.

    La Scozzese invece è in UK (a meno che il referendum del 18 settembre non ci riservi sorprese) e l'UK “appare” inglese a chi non è troppo svelto in geografia (cioè il 99,9%), quindi l'immagine sarebbe ottima. La scozzese però richiede un conto fuori dall'UK e questo è un po' critico perché fa nascere sospetti in fase di chiusura della vendita. Tuttavia, con il pretesto che la moneta in UK è la sterlina si può offrire con nonchalance al cliente di pagare in euro “su un conto bancario nell'eurozona in modo che non debba pagare la commissione sul cambio in sterline”. E offrirgli a quel punto l'IBAN di un conto lettone o magari di un paese UE che ispiri fiducia (non Cipro, per esempio).
    la società scozzese con il conto in lettonia è pressochè perfetta per quanto vuoi fare. non credo che desti sospetti il pagamento non UK. sono società rispettabili e verificabili. Non avrà VAT number e venderà senza aggiungere vat ma non è possibile iscriverla a vies, quindi il cliente aggiungerà il dovuto sul territorio in ricezione.

    3) Società lettone + conto lettone
    L'italiano medio non sa che la Lettonia esiste. E se sa che esiste, probabilmente la associa ad un paese arretrato, al polo nord e al turismo sessuale. Difficilmente sa che la Lettonia è nell'UE e nell'eurozona. Quindi l'immagine non è il massimo. La possibilità però di avere in Lettonia anche il conto corrente al quale chiedere loro di inviare i pagamenti, è il punto di forza di questa terza opzione per me.
    l'opzione è buona e il tuo tournover permette di avere una holding scozzese per fare quello che hai detto di voler fare tu inizialmente ovvero ottimizzare la tassazione di una europea con una holding offshore.

    A questo punto, chiedo a voi esperti: quale soluzione vi sembra la migliore? Avete soluzioni alternative da sottopormi o appunti da farmi? La residenza a Malta è una buona scelta?
    preferirei la seconda personalmente, ma se pensi davvero di rischiare di perdere clienti allora la terza è sicuramente meglio della prima. La residenza a Malta? Direi, meglio offshore totalmente a questo punto. Parliamone. Soluzioni migliori? Ci sono sempre soluzioni "alternative", ma il migliore è "relativo".
    I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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    • #3
      Ciao David, grazie della risposta e dei tanti contributi che hai fatto su questo forum da cui ho appreso molto.
      Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
      ok. 100% cleinti b2b quindi o fai anche b2c?
      Solo b2b.
      Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
      se non vuoi far anticipare loro l'iva all'ora ti serve una società con VAT registrato.
      Non far anticipare l'iva è un vantaggio competitivo notevole rispetto alla concorrenza, specialmente in questo momento di stretta creditizia e scarsa liquidità in Italia. Quindi è abbastanza importante.
      Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
      attento solo al fatto che queste siano "tuoi timori" e non effettivamente timori e limitazioni che realmente hanno i tuoi clienti.
      Sì, hai ragione. Ripensandoci, forse sono timori più miei che dei clienti.
      Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
      personalmente non mi fiderei di lasciare il 30% dei miei introiti al governo maltese
      Lascio ogni anno il 70% dei miei introiti al governo italiano, il quale non è nemmeno lontanamente intenzionato a restituirmelo. Anzi, in genere l'anno successivo ne vuole di più. Se passo in una giurisdizione dove il governo mi trattiene il 30% e poi quasi sicuramente me ne restituisce 6/7, stappo lo champagne e ammazzo il vitello grasso.
      Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
      Non avrà VAT number e venderà senza aggiungere vat ma non è possibile iscriverla a vies, quindi il cliente aggiungerà il dovuto sul territorio in ricezione.
      Questo mi preoccupa un po'. Quando dovrebbe aggiungere il dovuto?
      Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
      La residenza a Malta? Direi, meglio offshore totalmente a questo punto.
      Diciamo che avrei convenienza a mantenere un fuso orario europeo, perché spesso con i clienti devo parlare al telefono, quindi non mi va di farlo da Panama, per intenderci... E a Malta la qualità della vita non è male. Tra l'altro, mi dà l'impressione di essere un paese in cui il governo si fa abbastanza i fatti propri e chiude gli occhi dove li deve chiudere. Comunque, la location maltese l'immagino temporanea: in futuro vorrei andare in Svizzera. Ho visto che in un altro post proponevi in zona europea Lettonia, Andorra e Montecarlo. Escludo Montecarlo per ragioni di reddito, Andorra me la terrei come opzione per il futuro ma al momento credo dia troppo nell'occhio. Mentre la Lettonia, se ha davvero qualche buon incentivo, può essere ipotesi da prendere in considerazione per il presente. Che vantaggi avrebbe rispetto a Malta?
      Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
      Soluzioni migliori? Ci sono sempre soluzioni "alternative", ma il migliore è "relativo".
      Hai ragione. Alcuni criteri con cui considererei migliore una soluzione: 1) prezzo di costituzione e di gestione. Qui a Malta chiedono 6 o 7 mila euro all'anno per tenere in piedi la struttura ogni anno. Quanto meno agli inizi, preferirei una soluzione meno impegnativa. 2) semplicità operativa 3) minimizzare il rischio di finire in un tribunale per qualche reato fiscale

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      • #4
        Ciao.

        In questi giorni sto perfezionando l'apertura di una nuova società in Lettonia (la tua terza soluzione). Prima della fine dell'anno mi trasferirò qui definitivamente.

        Un passo importante di vita ma molto interessante per le prospettive, soprattutto se lavori con l'estero.

        Se ti interessa qualche info contattami pure in privato.

        A presto e buona fortuna!

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        • #5
          Originariamente Scritto da paradiselost Visualizza Messaggio
          Ripensandoci, forse sono timori più miei che dei clienti.
          Sono timori più che leciti invece: io, mettendomi nei panni di un cliente che ancora non ti conosce, non acquisterei mai un servizio facendo un bonifico in Lettonia, specie se la cifra è considerevole. Penserei subito al rischio di avere a che fare con il classico Mario Gavosto di turno (http://www.lastampa.it/2011/01/22/cr...AN/pagina.html). E valuterei servizi alternativi, possibilmente in Italia. Della Scozia invece mi fiderei ma il bonifico lo vorrei fare verso Uk, Germania, Francia, Spagna, Austria... cioè verso una giurisdizione che mi ispiri sicurezza e fiducia.

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          • #6
            Originariamente Scritto da regina27 Visualizza Messaggio
            Sono timori più che leciti invece: io, mettendomi nei panni di un cliente che ancora non ti conosce, non acquisterei mai un servizio facendo un bonifico in Lettonia, specie se la cifra è considerevole.
            la lettonia è una pese rispettabile, come cipro, estonia, lituania. Per favore, non facciamo come quelli che non sanno guardare più in la del loro naso..o che hanno paura di tutto ciò che è nuovo e non conosciuto.

            Penserei subito al rischio di avere a che fare con il classico Mario Gavosto di turno (http://www.lastampa.it/2011/01/22/cr...AN/pagina.html).
            credo serva informarsi bene prima, non ci sono solo personaggi del genere in giro. proviamo a fare una ricerca di quanti ce ne sono in italia di "mario gavosto" ?

            Della Scozia invece mi fiderei ma il bonifico lo vorrei fare verso Uk, Germania, Francia, Spagna, Austria... cioè verso una giurisdizione che mi ispiri sicurezza e fiducia.
            non cambia assolutamente niente è solo una questione di pregiudizi. Ci sono migliaia di società che lavorano con banche lettoni e l'economia è in espansione, non in contrazione.

            Non permettiamo ai pregiudizi di renderci ciechi di fronte alle opportunità.
            I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

            Comment


            • #7
              Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
              la lettonia è una pese rispettabile, come cipro, estonia, lituania
              Originariamente Scritto da David Visualizza Messaggio
              è solo una questione di pregiudizi
              Io ti ho dato la mia impressione da consumatrice. Secondo me i timori di paradiselost sono fondati, nel senso che se io fossi una sua cliente, storcerei il naso all'idea di fargli un bonifico in Lettonia: i pregiudizi esistono a questo mondo e hanno influenza sulle scelte delle persone... Non tenerne conto, è un errore.

              Comment


              • #8
                Originariamente Scritto da regina27 Visualizza Messaggio
                Io ti ho dato la mia impressione da consumatrice. Secondo me i timori di paradiselost sono fondati, nel senso che se io fossi una sua cliente, storcerei il naso all'idea di fargli un bonifico in Lettonia: i pregiudizi esistono a questo mondo e hanno influenza sulle scelte delle persone... Non tenerne conto, è un errore.
                Prescindendo dal fatto che concordo con David sul discorso dei pregiudizi, per la riuscita di una buona attività commerciale occorre essere "market oriented", come dicono gli esperti di marketing, cioè occorre capire cosa vuole e si aspetta il mercato.
                Per scoprirlo è necessario fare una ricerca di mercato, altrimenti ci si affida a opinioni personali, che tali rimangono non avendo profili statistici e basi concrete.
                Ad esempio, nel caso di specie, a me personalmente non interessa dove vanno i soldi (tanto se mi vogliono truffare anche una banca italiana va bene), quanto piuttosto a chi vanno e questo lo scopro interfacciandomi con il fornitore via mail, skype o altro (anzi, visto che ci siamo, paradiselost se puoi lasciami in privato un tuo contatto che ogni volta mi chiedono cifre iperboliche per le traduzioni, poi a giurarle ci penso io).

                Morale della favola: non è possibile avere la botte piena e la moglie ubriaca ovverosia riservatezza blindata al 100%, operatività SEPA presso primarie banche europee, rispettabilità internazionalmente riconosciuta, bassi costi di gestione, niente burocrazia-contabilità e tasse. A qualcosa si deve pur rinunciare...
                Ciao

                Comment


                • #9
                  Originariamente Scritto da regina27 Visualizza Messaggio
                  Io ti ho dato la mia impressione da consumatrice. Secondo me i timori di paradiselost sono fondati, nel senso che se io fossi una sua cliente, storcerei il naso all'idea di fargli un bonifico in Lettonia: i pregiudizi esistono a questo mondo e hanno influenza sulle scelte delle persone... Non tenerne conto, è un errore.
                  I pregiudizi li ha chi non è orientato al business internazionale ( e su questo gli italiani non hanno rivali ) . Paradiselost deve effettuare una scelta , o entrare in un ottica internazionale e sfruttarne i vantaggi offerti oppure rimanere in un ottica locale , con p.IVA italiana e conto alla Cassa Rurale del paese .

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                  • #10
                    Originariamente Scritto da afratton Visualizza Messaggio
                    I pregiudizi li ha chi non è orientato al business internazionale ( e su questo gli italiani non hanno rivali ) . Paradiselost deve effettuare una scelta , o entrare in un ottica internazionale e sfruttarne i vantaggi offerti oppure rimanere in un ottica locale , con p.IVA italiana e conto alla Cassa Rurale del paese .
                    Il discorso di Regina non è del tutto infondato. Sono qui per valutare l'ipotesi migliore, sempre nell'ambito offshore. Soldi per fare una ricerca di mercato seria, non li ho. Posso fare delle ipotesi, sulla base del comportamento degli italiani in ambiti affini. Faccio un esempio, ma potrei farne molti: i volumi di vendita online degli italiani sono tra i più bassi d'Europa, perché la gente tendenzialmente ha paura ad usare la carta online. Questo per dire che gli italiani sono tendenzialmente diffidenti e che quindi occorre tenerne conto. Quando chiedo di essere pagato, devo utilizzare uno strumento che per loro non sia strano. La Lettonia, così come Cipro, per una azienda scozzese, secondo me potrebbe accrescere la resistenza all'acquisto. Diverso è il caso del conto maltese per una società maltese. Se un cliente mi contatta, e sa che sono a Malta, non ci può trovare nulla di strano nel fatto che gli propongo di pagarmi su banca maltese. Questa è più o meno la logica.

                    Comment


                    • #11
                      Scusate se mi intrometto ma il topic che avevo aperto è finito nel dimenticatoio tra i case studies....e invece a mio avviso ha importanza fondamentale per tutti quelli che si accingono ad aprire conti "offshore" in paesi come quelli appena citati

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                      • #12
                        Ti ringrazio stud: non avevo capito che il beneficiario ultimo dovesse essere dichiarato anche nei conti societari in UE. Questo in effetti, rende il tutto meno sicuro per chi non cambia residenza. Nel mio caso, vivendo a Malta, non credo che avrei problemi con l'Italia. Al più potrebbe farmi le pulci il governo maltese, anche se questo significherebbe far scappare dall'isola molta gente (e molto denaro) chevive e investe qui solo per la fiscalità vantaggiosa. Analogamente, non penso che Cipro e la Lettonia abbiano interesse a far scappare molti capitali dalle proprie banche mettendo in atto questi scambi automatici. Probabilmente avverranno in casi molto limitati.

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                        • #13
                          Originariamente Scritto da paradiselost Visualizza Messaggio
                          Analogamente, non penso che Cipro e la Lettonia abbiano interesse a far scappare molti capitali dalle proprie banche mettendo in atto questi scambi automatici. Probabilmente avverranno in casi molto limitati.
                          Lo scambio automatico di informazioni sui beneficiari (persone fisiche e società) di C/C tra stati europei è una realtà che a breve-medio termine interesserà chiunque.
                          Prima verrà a cessare ogni forma di privacy sui C/C europei, poi toccherà con tempi un po' più lunghi alle altre giurisdizioni: http://www.oecd.org/tax/oecd-release...nformation.htm

                          Riguardo a Malta le società registrate all’estero sono considerate residenti a Malta se la gestione e il controllo vengono esercitati sul suo territorio, quindi il governo Maltese avrebbe diritto a tassare il tuo lavoro (stessa impostazione fiscale dell'Italia da questo punto di vista) visto che effettivamente fai tutto da Malta a meno che tu non possa dimostrare che la tua società estera dispone di ufficio, dipendenti ecc. e che tu ti rechi spesso sul posto per gestirla.

                          Ormai una delle poche formule che possono funzionare (sempre ragionando nel medio-lungo termine) per eludere le varie amministrazioni fiscali è quella di adattarsi alle norme CFC del paese di residenza, costituendo società con più soci in modo da non averne la maggioranza o quote considerate di controllo.

                          Per te che puoi spostarti facimente, io farei un pensiero su residenza negli Emirati Arabi (tassazione 0%) e poi costituirei un società in un paese EU a bassa tassazione: Ungheria, Bulgaria, Lettonia, Cipro. Visto il turnover che hai potresti aprire il conto in Svizzera in quanto i paesi prima citati non garantiscono la massima stabilità, ad. es. alcune banche di Cipro e Lettonia hanno già subito un default in passato, chiaramente ci si può rivolgere a filiali di banche non residenti es. HSBC, Barclays, SEB, Raiffeisen, Commerzbank più solide.

                          Comment


                          • #14
                            Originariamente Scritto da boris69 Visualizza Messaggio
                            Lo scambio automatico di informazioni sui beneficiari (persone fisiche e società) di C/C tra stati europei è una realtà che a breve-medio termine interesserà chiunque. Prima verrà a cessare ogni forma di privacy sui C/C europei, poi toccherà con tempi un po' più lunghi alle altre giurisdizioni: http://www.oecd.org/tax/oecd-release...nformation.htm
                            Ciao Boris, e grazie del link che hai condiviso che sinceramente non conoscevo. Non mi preoccupa più di tanto lo scambio di informazioni automatico cui FORSE si giungerà un giorno, perché non ho intenzione di fare nulla di illegale: semplicemente, minimizzare il carico fiscale usando la struttura più idonea e andando a risiedere dove più conviene. Detto questo, gli impegni con l'OCSE sono disattesi regolarmente da vari governi, quello italiano in primis: non prenderei per oro colato quanto sottoscritto da quella lista di giurisdizioni. Anche perché ci sono interessi contrapposti.
                            Originariamente Scritto da boris69 Visualizza Messaggio
                            stessa impostazione fiscale dell'Italia da questo punto di vista
                            Questa è una mezza bestemmia. Se io anche pagassi tutto a Malta, senza fare pianificazione fiscale, arriverei al 39%. In Italia supererei abbondantemente il 55%. E poi ci sarebbero tutte le tasse indirette, l'IVA che è più alta, le patrimoniali, eccetera. Detto questo, sono pronto a scommettere che Malta preferisce prendere il 5%-10% da me regolarmente, e tutto l'indotto che rappresento per il semplice fatto che spendo i miei soldi sull'isola, piuttosto che farmi la guerra e vedermi emigrare a Panama.
                            Originariamente Scritto da boris69 Visualizza Messaggio
                            Per te che puoi spostarti facimente, io farei un pensiero su residenza negli Emirati Arabi (tassazione 0%)
                            Un po' alto il costo della vita negli Emirati. Però come fuso orario andrebbe benissimo!

                            Comment


                            • #15
                              Originariamente Scritto da paradiselost Visualizza Messaggio
                              Questa è una mezza bestemmia.
                              Non intendevo il livello delle aliquote, ma il tipo trattamento riservato a chi detiene il controllo di società estere esercitandone la direzione dal luogo di residenza. Per il livello di tassazione non ci batte nessuno, concordo!

                              Il costo della vita a Dubai è assimilabile a quello di Roma o Milano, non c'è IVA, benzina a pochi centesimi, gli affitti sulle zone vicino alla costa sono mediamente più cari.

                              Riguardo agli interessi contrapposti, sono quelli tra le grandi nazioni che hanno tassazioni elevate e le piccole entità che fino a ieri vivevano di Offshore, lascio a te indovinare chi vincerà. Vedi il caso Svizzera...
                              Last edited by boris69; 18/09/2014, 21:21.

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