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Società estera che fattura a clienti italiani, è legale?

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  • Società estera che fattura a clienti italiani, è legale?

    Ciao a tutti,
    mi occupo di webmarketing e sviluppo software(sempre web), attualmente lavoro con una società italiana con cui ho regolare contratto di lavoro.
    Vorrei aprire una società mia che faccia più o meno le stesse cose di questa con cui sto lavorando ora. Non potendo aprire in Italia (con una visura camerale andrebbero a sapere subito chi c'è dietro). Ho intenzione di aprire una società all'estero.

    PREMESSO CHE:
    1. Ho spiegato la situazione anche al mio commercialista italiano
    2. Vivo in Italia
    3. Residenza in Italia
    4. Non posso aprire in italia proprio perché, come accennato poco fa, non posso fare concorrenza diretta alla società per cui lavoro e prendo uno stipendio.

    DOMANDE/DUBBI:

    1. MI è stato detto che avere una società estera NON è un problema A PATTO che lavori con clienti ESTERI. Dovendo appunto avviare un sito internet che offre servizi esclusivamente a società italiane... rischierei di avere problemi con il fisco. E' stato proprio il commercialista a dirmelo. Io le tasse le voglio pagare, l'attività è lecita al 100% (no porno, no gambling, no sharing o altro). E' vera questa cosa?

    2. Se posso operare con una società estera in italia, per la dichiarazione dei redditi, come funziona ? posso dire tranquillamente al fisco di possedere una società LLC(o altro) e non avere rotture?

    Vi ringrazio per le informazioni.
    Se la cosa non fosse possibile, dovrò per forza di cose cercarmi una società che va a fatturare per conto mio, in cambio di una % sul fatturato.

    P.S. La società la vorrei aprire in Delaware perché non esistono "visure camerali" in grado di risalire al proprietario...ma comunque l'importante è avere una società in un paese WHITE LIST, quindi niente, Panama, Belize o altri
    Last edited by desertstorm; 22/12/2012, 13:57.

  • #2
    E perché mai dovresti avere problemi? E perché andare off-shore? Ti fai una piccola attività in un paese vicino, quale ad esempio la Romania e la cosa è risolta. Meglio ancora, senti qualcuno che fa da prestanome. Cioè proprio per le s.a.s. sarebbe ideale un socio che abbia solo una partecipazione simbolica in cambio del nominativo. Ovvio che poi comunque risulti in visura, ma già da questo punto di vista sei abbastanza al sicuro ... la visura si richiede soltanto quando si sospettano delle cose un po' strane.

    E invece andare spudoratamente dritto al problema no? Tipo: "ho deciso di mettermi in proprio e vendervi le mie prestazioni come collaboratore esterno". Conviene sia a te che a loro.

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    • #3
      Il non lavorare con clienti italiani non c'entra nulla, non so come inventino cose del genere. Il problema è che l'attività deve essere gestita fuori dal territorio italiano, nel senso che non basta che la società sia all'estero, si richiede che la amministrazione sia all'estero ( si richiede che la maggioranza del consiglio di amministrazione sia residente all'estero, oppure dimostrare che l'attività decisionale sia svolta all'estero)
      Esistono comunque molti studi che costituiscono società in vari paesi offrono amministratori e azionisti nominati.
      Se il problema è SOLO evitare visure da parte di concorrenti o persone legate da contratti, a determinate condizioni, posso offrire soluzioni senza prestanome, interessanti ed economiche (costituzione e costi di gestione) in paese europeo vicino.
      Dettagli in privato.
      Last edited by paperone rothschild; 22/12/2012, 16:52.
      Ho disabilitato i messaggi privati. Se volete comunicare con me, usate la telepatia (attenti a non sbagliare destinatario)

      Comment


      • #4
        Originariamente Scritto da Admin Visualizza Messaggio
        E perché mai dovresti avere problemi? E perché andare off-shore? Ti fai una piccola attività in un paese vicino, quale ad esempio la Romania e la cosa è risolta. Meglio ancora, senti qualcuno che fa da prestanome. Cioè proprio per le s.a.s. sarebbe ideale un socio che abbia solo una partecipazione simbolica in cambio del nominativo. Ovvio che poi comunque risulti in visura, ma già da questo punto di vista sei abbastanza al sicuro ... la visura si richiede soltanto quando si sospettano delle cose un po' strane.

        E invece andare spudoratamente dritto al problema no? Tipo: "ho deciso di mettermi in proprio e vendervi le mie prestazioni come collaboratore esterno". Conviene sia a te che a loro.
        Ciao! Grazie della risposta... diciamo che la situazione è un tantino più complicata. Mi spiego... dovendo avviare una società come la loro, una collaborazione è impossibile. Le due società diventano concorrenti e quindi i rapporti si vanno a rompere senza ombra di dubbio. Il mio obiettivo era infatti continuare a lavorare con loro fino a che la nuova società non cammina da sola...una volta a regime, darei le dimissioni per dedicarmi completamente a questa nuova. Capito? Quindi l'unica cosa che posso fare è trovare un modo che non mi precluda di lavorare per questo lasso di tempo ancora con loro.

        Come accennato, il commercialista mi ha detto che un italiano PUO' avere una società all'ESTERO ma non può lavorare con clienti italiani.
        Se io apro in America e lavoro per clienti Americani, nessun problema. Se invece apro in america e fatturo a società italiane, tutto cambia.....ora non so se questo sia vero oppure no. Cosa ne pensi?

        Comment


        • #5
          Originariamente Scritto da paperone rothschild Visualizza Messaggio
          Il non lavorare con clienti italiani non c'entra nulla, non so come inventino cose del genere. Il problema è che l'attività deve essere gestita fuori dal territorio italiano, nel senso che non basta che la società sia all'estero, si richiede che la amministrazione sia all'estero ( si richiede che la maggioranza del consiglio di amministrazione sia residente all'estero, oppure dimostrare che l'attività decisionale sia svolta all'estero)
          Esistono comunque molti studi che costituiscono società in vari paesi offrono amministratori e azionisti nominati.
          Se il problema è SOLO evitare visure da parte di concorrenti o persone legate da contratti, a determinate condizioni, posso offrire soluzioni senza prestanome, interessanti ed economiche (costituzione e costi di gestione) in paese europeo vicino.
          Dettagli in privato.
          Il problema è proprio questo, che l'amministrazione della società deve risultare all'estero... in questo caso però essendoci solo io, ed essendo residente in italia, è un bel casino. Guarda l'ipotesi della Romania, non è un problema....anzi, l'unica cosa che mi interessa che la società non sia nella black-list, tutto qui, poi può essere da qualsiasi parte del mondo.

          Ho solo tre aspetti da tenere in considerazione:

          1. Il mio nome non deve saltare fuori da nessuna parte (per il discorso dalla visura che facevo)
          2. Che sia nella white-list
          3. Che non mi dia problemi con il fisco italiano, essendo appunto italiano e residente in italia, e lavorando in una società italiana con regolare contratto di lavoro.

          Attendo nuove informazioni.
          Grazie

          Comment


          • #6
            Originariamente Scritto da desertstorm Visualizza Messaggio
            Il problema è proprio questo, che l'amministrazione della società deve risultare all'estero... in questo caso però essendoci solo io, ed essendo residente in italia, è un bel casino.
            Grazie
            Non è un casino, è un costo...
            Come al solito tutto ruota attorno a quanto utile si produce... Si risolve nominando un amministratore che dimostri la presenza sul territorio ove a sede la società quando si compiono gli atti amministrativi.
            Il vero problema ( che poi si traduce in un altro costo) se si opera all'interno della Comunità Europea è che se si fattura ad italiani serve il numero iva intracomunitario (iscrizione al VIES) e in molti posti ormai se la società è solo una cassetta della posta in un centro d'affari non lo danno (il numero iva intra è stato costituito apposta per contrastare le frodi all'interno della CE). Quindi o si crea un minimo di struttura (altro costo) o si fattura con iva. Intendiamoci, nulla di terribile come spesa, dipende sempre in quale posto si va, certo non si può pensare di fatturare qualche migliaio di euro al mese.

            Soluzioni:
            - L'utente Oblige ha una società che utilizza per fatturare "conto terzi" di più non so, lui saprà dire meglio.
            - In UK le società che fatturano sotto una certa cifra non hanno bisogno n iva, si fattura senza iva quindi, però bisognerà nominare azionisti prestanome e amministratore inglese Poi costi di contabilità commercialista etc non bassi. Superato il limite di fatture annuo ( non ricordo quanto attorno a 70mila euro circa) occorre il n iva.

            Per il resto posso offrire in paese dell'Europa occidentale appartenente CE la possibilità di società i cui detentori delle quote non sono visibili alle visure (ma lo sono per il fisco), possibilità di amministratore che dimostra la presenza nel paese, bassi costi di gestione (orientativamente da 1400 € anno+ eventuale amministratore e domiciliazione)
            Mantengo riservato il paese perchè visto che si cerca riservatezza non inizio con lo sputtanare il paese su un forum...
            Ho disabilitato i messaggi privati. Se volete comunicare con me, usate la telepatia (attenti a non sbagliare destinatario)

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            • #7
              Originariamente Scritto da desertstorm Visualizza Messaggio
              Ciao! Grazie della risposta... diciamo che la situazione è un tantino più complicata. Mi spiego... dovendo avviare una società come la loro, una collaborazione è impossibile. Le due società diventano concorrenti e quindi i rapporti si vanno a rompere senza ombra di dubbio. Il mio obiettivo era infatti continuare a lavorare con loro fino a che la nuova società non cammina da sola...una volta a regime, darei le dimissioni per dedicarmi completamente a questa nuova. Capito? Quindi l'unica cosa che posso fare è trovare un modo che non mi precluda di lavorare per questo lasso di tempo ancora con loro.

              Come accennato, il commercialista mi ha detto che un italiano PUO' avere una società all'ESTERO ma non può lavorare con clienti italiani.
              Se io apro in America e lavoro per clienti Americani, nessun problema. Se invece apro in america e fatturo a società italiane, tutto cambia.....ora non so se questo sia vero oppure no. Cosa ne pensi?
              Originariamente Scritto da desertstorm Visualizza Messaggio
              Il problema è proprio questo, che l'amministrazione della società deve risultare all'estero... in questo caso però essendoci solo io, ed essendo residente in italia, è un bel casino. Guarda l'ipotesi della Romania, non è un problema....anzi, l'unica cosa che mi interessa che la società non sia nella black-list, tutto qui, poi può essere da qualsiasi parte del mondo.

              Ho solo tre aspetti da tenere in considerazione:

              1. Il mio nome non deve saltare fuori da nessuna parte (per il discorso dalla visura che facevo)
              2. Che sia nella white-list
              3. Che non mi dia problemi con il fisco italiano, essendo appunto italiano e residente in italia, e lavorando in una società italiana con regolare contratto di lavoro.

              Attendo nuove informazioni.
              Grazie
              Allora perché non chiedi una società, possibilmente avviata già da tempo, di fare da tramite per la tua attività "nuova". Spiego un attimo perché è una cosa che mi chiedono tipo 1-2 volte al mese.

              In primo luogo apri una tua attività come ti conviene (individuale, sas, srl, spa ...), poi chiedi a una società diversa di fare ufficialmente da tramite. Tecnicamente si chiama "rivendita di beni o di servizi" ed è una cosa che fanno praticamente tutte le aziende, ma forse non in questo modo esplicito, perché comprano beni da una parte e la vendono all'altra. Non saranno mai rivelati i fornitori diretti al cliente, perché è proprio questo dettaglio che fa guadagnare me anziché te.

              Ora, se hai bisogno di non apparire, diventi fornitore di beni o di servizi a una società totalmente scollegata. E così tu avvii la tua attività senza che un potenziale concorrente possa venire a sapere chi sei. Ma sono io a mettere la testa e di conseguenza, se la cosa è sporca, non la metto

              Tecnicamente ti metti d'accordo con la società tramite sulla percentuale che dovrai cedere, perché comunque sia, un po' di lavoro c'è: fatturare e riscuotere, e, ovviamente, pagare le fatture che farai a questa ditta

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              • #8
                In effetti sto riflettendo su questo tipo di soluzione.
                Grazie mille!


                Originariamente Scritto da Admin Visualizza Messaggio
                Allora perché non chiedi una società, possibilmente avviata già da tempo, di fare da tramite per la tua attività "nuova". Spiego un attimo perché è una cosa che mi chiedono tipo 1-2 volte al mese.

                In primo luogo apri una tua attività come ti conviene (individuale, sas, srl, spa ...), poi chiedi a una società diversa di fare ufficialmente da tramite. Tecnicamente si chiama "rivendita di beni o di servizi" ed è una cosa che fanno praticamente tutte le aziende, ma forse non in questo modo esplicito, perché comprano beni da una parte e la vendono all'altra. Non saranno mai rivelati i fornitori diretti al cliente, perché è proprio questo dettaglio che fa guadagnare me anziché te.

                Ora, se hai bisogno di non apparire, diventi fornitore di beni o di servizi a una società totalmente scollegata. E così tu avvii la tua attività senza che un potenziale concorrente possa venire a sapere chi sei. Ma sono io a mettere la testa e di conseguenza, se la cosa è sporca, non la metto

                Tecnicamente ti metti d'accordo con la società tramite sulla percentuale che dovrai cedere, perché comunque sia, un po' di lavoro c'è: fatturare e riscuotere, e, ovviamente, pagare le fatture che farai a questa ditta

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                • #9
                  esterovestizione. Come essere in regola?

                  Originariamente Scritto da Admin Visualizza Messaggio
                  E perché mai dovresti avere problemi? E perché andare off-shore? Ti fai una piccola attività in un paese vicino, quale ad esempio la Romania e la cosa è risolta. Meglio ancora, senti qualcuno che fa da prestanome. Cioè proprio per le s.a.s. sarebbe ideale un socio che abbia solo una partecipazione simbolica in cambio del nominativo. Ovvio che poi comunque risulti in visura, ma già da questo punto di vista sei abbastanza al sicuro ... la visura si richiede soltanto quando si sospettano delle cose un po' strane.

                  E invece andare spudoratamente dritto al problema no? Tipo: "ho deciso di mettermi in proprio e vendervi le mie prestazioni come collaboratore esterno". Conviene sia a te che a loro.
                  Salve ho visto l discorsi e sono interessato ad aprire un azienda nel Uk per un lavoro che sarebbe fatto nel Uk con cliente inglesi. (ma sono classificato come residente in Italia perche ho figli/moglia/casa) anche se lavoro piu' di 183gg nel UK come da legge AIRE.

                  Chiedo! Se sono l'unico socio di questa azienda Inglesi ma residente in Italia e pago le tasse sulle dividend in Italia cosa altro devo fare per il fisco Italiano???
                  E' sempre classificato come esterovestizione. per essere in regola cosa devo fare???
                  grazie

                  Comment


                  • #10
                    Per quanto so devi pagare le tasse aziendali e IVA nel paese dove si trova l'azienda, e tutto il resto (INPS, tasse, balzelli) in Italia. Se la società fosse Limited, diventi dipendente della tua stessa ditta e le cose potrebbero cambiare un po'. In ogni caso dovresti sentire un commercialista.

                    Comment


                    • #11
                      Originariamente Scritto da Admin Visualizza Messaggio
                      Per quanto so devi pagare le tasse aziendali e IVA nel paese dove si trova l'azienda, e tutto il resto (INPS, tasse, balzelli) in Italia. Se la società fosse Limited, diventi dipendente della tua stessa ditta e le cose potrebbero cambiare un po'. In ogni caso dovresti sentire un commercialista.
                      Salve!
                      credo che saro' sotto il regime della convenzione fra Italia ed UK. Pago tasse etc in entrambi. Inveci d'essere dipendente della mia azienda, non posso pagarmi un dividend che dopo va dichiarato in Italia. la azienda sara' un LTD tutto regolare e funzionante in UK per cio' mi chiedo come puo essere classificato esterovestita se tutto in regola, ma solo il discorso che saro' residente in italia come socio unico?

                      grazie

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                      • #12
                        Non ho molto ben presente il problema dell'esterovestizione che però è definita:
                        Con esterovestizione si intende la fittizia localizzazione all'estero della residenza fiscale di una società che, al contrario, ha di fatto la sua attività e persegue il suo oggetto sociale in Italia. Lo scopo principale della localizzazione, tipicamente in un paese con un regime fiscale più vantaggioso di quello nazionale, è quella di fare in modo che gli utili siano sottoposti ad una minore tassazione.
                        Il discorso gira attorno al termine "fittizio", che in Italia ha un aspetto molto gommoso. Penso che il fisco possa "decidere" cosa sia fittizio, e se hai una società all'estero di cui sei unico beneficiario, mi viene quasi naturale a pensarlo. Non dovrebbe però essere difficile trovare un altro socio che sia residente in UK, oppure prendere residenza in UK, che è certamente più facile che prenderla qui.

                        La scusa di non poter fare concorrenza alla ditta per cui lavori attualmente magari va rivista un po'. Io vedo che vorresti gli utili di una cosa che è stata ideata e finanziata da qualcun altro, e magari non è correttissimo fargli concorrenza (e questo lo dici anche tu). Ogni cosa che si va a vendere non bisogna farlo in culo agli altri, altrimenti si finisce inculati.

                        Di vie abbiamo illustrati anche diverse, ma la migliore è trovare una softwarehouse insospettabile che faccia da "tramite". Tutte le altre vie, dove risulti tu beneficiario di un prodotto "rubato" a un'altra ditta, con o senza mascheramento sono destinate a fallire, se la società "truffata" lo viene a sapere e quindi avvia le indagini. In altre parole, qualunque forma scegli per la tua società, ti si può trovare. Io ti troverei

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                        • #13
                          Grazie della segnalazione

                          Comment


                          • #14
                            Buongiorno,
                            leggo in questo momento e non so di cosa state parlando visto che con la Romania non ho mai avuto a che fare, e non mi risulta avere problemi con la finanza. Se il sig Avanzi (o altro) mi vuole contattare in privato per chirire l'equivoco non c'è problema.
                            Per altro Io vivo in parte in Spagna e per coloro (oggi non più perchè non mi interessa) che mi contattarono in privato generalmente ho utilizzato la mia identità.
                            Saluti
                            Ho disabilitato i messaggi privati. Se volete comunicare con me, usate la telepatia (attenti a non sbagliare destinatario)

                            Comment


                            • #15
                              In sintesi: SI. (e perchè mai non dovrebbe esserlo??)

                              Tutto il resto ovviamente varia da caso a caso.
                              I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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