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La legge diseguale

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  • La legge diseguale

    Fra le tante intenzioni di questa maggioranza di centro-sinistra, c'è quella di fare la lotta al sommerso, soprattutto nel campo fiscale. Bisogna riconoscere che il proposito è del tutto pregevole, ma bisogna vedere quanto tiene chi governa a raggiungere tale obbiettivo. Partiamo dall'osservare quello che si è fatto nel campo fiscale. Oltre a vedere i soliti finanzieri davanti alle nostre attività pronti a punire ogni nostra minima distrazione, non mi sembra sia stato fatto granché. Si fa finta di non sapere quali siano veramente i furti perpetrati a danno del fisco e soprattutto da parte di chi.

    Si permette a delle grandi società, con un gioco di scatole cinesi oramai noto a tutti, di evadere allegramente il fisco senza che alcuno alzi un dito. Ad esempio una società ha una sede a Milano e gli stessi soci fanno parte del consiglio di amministrazione di una società che questa volta ha sede diciamo in Lussemburgo, dove guarda caso sembra abbia dimora un paradiso fiscale per quanto riguarda soprattutto le società. Non è ancora finita perché queste società a loro volta hanno nel loro seno delle società "off shore", ed è qui che tutto si perde nei meandri e non si riesce più a capire niente essendo impossibilitati ad individuare i proprietari delle suddette società.

    Questo artifizio, permette di farla franca "legalmente", evadendo fior di milioni di euro, a tutto danno delle casse dello Stato. Bene, anzi male, non mi sembra che nessun elemento di questa o di precedenti maggioranze si sia sprecato più di tanto in questa direzione, e sono convinto che se lo facciamo presente avranno il barbaro coraggio di meravigliarsi, come hanno fatto in occasione delle scoperte fatte in campo sanitario da un giornalista di un noto settimanale, o come quando il giornalista di un famoso quotidiano nazionale ha bivaccato nel tribunale di Roma, mettendo alla luce come sia estremamente facile portarsi via dai suddetti uffici pratiche che hanno una grandissima importanza. E' chiaro ormai a tutti che viviamo in un'Italia dove la fa da padrona Parma, con il suo buon prosciutto, avendo messo un paio di fette sugli occhi di tutti.

    Un altro pensiero lo voglio dedicare a queste tanto famose società. Queste rappresentano la "crema" dell'imprenditoria nazionale, ergo dovrebbero essere le prime artefici della produzione di beni. Purtroppo non è sempre così. Infatti, è da un po' di tempo a questa parte che, non so se lo avete notato, queste imprese sono sempre più indebitate e invece di produrre beni, e quindi ricchezza, producono debiti. A questo punto vengono colti da un improvviso raptus di filantropia e vogliono dividere con qualcuno i loro guadagni e tentano tutte le strade per farsi quotare in borsa per poter vendere le proprie azioni.

    Il più delle volte il gioco sembra riuscire, tant'è che ancora molti ci cascano, perché quello che vogliono molto volentieri condividere sono i debiti; e ogni volta che il gioco si ripete riescono a produrre bilanci taroccati e riescono a eludere i "serrati" controlli della CONSOB, che spero prima o poi qualcuno spieghi alla onorevole Gardini cosa sia. E quando questo non basta più, le banche che le hanno finanziate hanno avuto una trovata davvero geniale: i Bond. Vi ricordate i bond argentini? quelli della Parmalat? Erano delle cambiali! Hanno venduto ai risparmiatori una seconda volta i debiti di queste aziende, facendo finta di non sapere nulla. E se andiamo noi poveri artigiani a chiedere un prestito per acquistare una macchina che ci permetterebbe di lavorare meglio e produrre di più, ma veramente, per 10000 euro ce ne chiedono un milione a garanzia.

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