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Paradisi fiscali: quali sono i più utilizzati ?

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  • Paradisi fiscali: quali sono i più utilizzati ?

    Cosa avranno mai in comune il patron di Parmalat Callisto Tanzi, Giampiero Fiorani ex Bpi e gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Gianni Mazzola?

    Cosa avranno mai in comune il patron di Parmalat Callisto Tanzi, Giampiero Fiorani ex Bpi e gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Gianni Mazzola? Certamente il fiuto per gli affari ed un certo interesse per i viaggi....dalle seducenti spiagge di sabbia immacolata e cristallini paradisi marini delle isole Cayman alla quiete verdeggiante del Lussemburgo passando per le incontaminate Isole Vergini Britanniche e l' Isola di Man. Le mete caraibiche sembrano fare bene agli affari dei business men nostrani, particolarmente "ispirati" dalla brezza oceanica.

    Alle Bahamas sembrano crescere rigogliosi oltre a palme e banani anche conti correnti e crediti commerciali con un saldo 2006 tra investimenti e disinvestimenti di 9,5 miliardi di Euro (dati dell'Ufficio italiano cambi). La Guardia di Finanza individua proprio nell'arcipelago caraibico la maggior concentrazione di capitali non dichiarati in fuga dalla tassazione nazionale dei vari stati. Dalle operazioni tax driven di finanza strutturata alla creazione di holding fittizie.

    A qualcuno viene il sospetto, tra una transazione e l'altra, che le isole Caraibiche piacciano più per la blanda tassazione fiscale che non per le conchiglie e da qualche tempo a questa parte l'OCSE ha stilato una black list, stabilendo con una certa approssimazione che a Callisto Tanzi non piaceva solo la Seven Mile Beach delle Cayman.

    I trascorsi giudiziari di banchieri, industriali e immobiliaristi ci portano comunque a riflettere sul costante ricorso alle mete offshore per collocare i propri investimenti: tutela sulla privacy, meno tassazione e affidabilità rappresentano una carota piuttosto appetibile, soprattutto se si considera il crescente controllo applicato dall'Unione Europea sui movimenti di capitali intra comunitari legati all'armonizzazione fiscale e alle misure anti-terrorismo. Molti sono i capitali in fuga dall'Italia che da ottobre minaccia l'innalzamento delle aliquote sulle rendite finanziarie al 20% come previsto dal disegno di legge delega di riforma dei della tassazione dei redditi da capitale.

    Il tanto ambito "posto al sole" (v. Economist) sta però riducendo i suoi domini: i quattro cantoni svizzeri saranno infatti costretti con il 1 gennaio 2008 ad armonizzare la propria tassazione al resto d'Europa sebbene venga comunque assicurata la riservatezza elvetica sugli spostamenti di capitale. Anche il Lussemburgo perde progressivamente attratività da quando è stato costretto ad abolire il regime preferenziale delle "holding del 29", esenti da ogni tassazione.

    L'indagine dell'Economist propone la classifica delle dieci prime economie per Pil procapite tra cui spiccano le Bermuda, il Lussemburgo e la Guinea Equatoriale mentre risultano tra le più gettonate in Europa la Norvegia e inaspettatamente l'Irlanda. Raccoglie i favori degli evasori multimilionari il Liechtenstein minuscolo, ma ricchissimo Principato tra le Alpi e la Valle del Reno che pur di attrarre nuovi ricchi a Vaduz e dintorni si è inventato uno spot decisamente ironico .... cliccate qui e lasciatevi sedurre.

    Fonte: http://www.businessonline.it
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