Per equity crowdfunding mi riferisco alla possibilità di raccogliere capitale da investitori non accreditati tramite portali certificati CONSOB, non ICO/coin.

La mia curiosità è se dopo aver raccolto con successo la somma di cui sopra fosse possibile trasferire l'azienda all'estero per far fruttare al meglio il denaro dell'imprenditore e delle persone che hanno investito (causa tassazione meno aggressiva e leggi sul lavoro che non penalizzino l'azienda in maniera imbarazzante come accade in Italia). Ho cercato su internet e sul sito della COnsob oltre che vari studi legali ma non mi sembra ci sia niente che lo vieti, qualcuno sa qualcosa in merito.

Infine considerato che la società sarebbe all'estero davvero e non per finta e che essa non deterrebbe partecipazioni di società italiane...è necessario per star tranquilli che solo l'amministratore sia residente all'estero o anche i direttori del consigli di amministrazione?