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è una formula corretta?

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  • è una formula corretta?

    Buongiorno a tutti, mi occupo di pubblicità online, sono proprietario di diversi siti in varie lingue ed i miei clienti sono sia italiani che stranieri. Vorrei aprire una società all'estero per poter operare liberamente su un particolare settore che è quello dei casinò online, regolato e normato in paesi come inghilterra e spagna, ma al momento non ancora pienamente autorizzato in Italia. Mi sono rivolto a Formation House e mi è stata prospettata questa soluzione: creazione di una LTD in UK, della quale risulterebbe come director un'altra società delle Seychelles anonima. Il conto corrente della società verrebbe aperto in offshore ed io deterrei il totale delle azioni. Quindi la tassazione dovrebbe essere articolata così: la LTD paga le sue tasse in UK ed io pagherei le tasse in Italia sugli utili ricevuti. Preciso che con l'apertura di questa società le mie campagne di web promotion verrebbero indirizzate quasi esclusivamente su UK e Spagna. Chiedo agli esperti del forum se può essere una soluzione attuabile e che mi metta al riparo sotto il punto di vista legale. Inoltre ho un altro dubbio, se io pago i servizi di formation house con bonifico bancario (quindi tracciabile), posso essere accusato di essere io poi a gestire direttamente la LTD?
    Grazie

  • #2
    Salve, in alternativa - con riferimento anche all'altro post sulle LTD - non e' piu' semplice e legale la delega ad un trust UK per tutto cio' che riguarda l'amministrazione della LTD ?
    Se ho capito bene, in questo caso non avresti alcuna facolta' decisionale e non ti potrebbero contestare l'esterovestizione, pur essendo residente in Italia.
    Confesso che oltre ad essere ignorante in materia - mi sfugge come poi funzioni la faccenda del chi decide cosa, per il trust. Ma presumo che anche li' ci sia qualche trucco per esserci ma non apparire.

    Comment


    • #3
      Originariamente Scritto da viper1999 Visualizza Messaggio
      Buongiorno a tutti
      ...
      Grazie

      Credo valga la pena iniziare con alcune domande piuttosto che proporre soluzioni senza avere sufficienti informazioni.

      Ecco le prime tre (più un consiglio personale).


      Operatività della società estera
      • Come opererebbe la società estera, inglese o altro, in pratica?
      • Le sue funzioni possono essere automatizzate e chiaramente separate nell'ambito di un ipotetica catena del valore?
      • In altre parole, considerato il modo con cui vorrai operare, è possibile secondo te definire una "catena di produzione" e attribuire, per così dire, un anello della produzione alla società estera?
      Ti spiego il perché di questa domanda: se crei una società estera, ma alla fine fai tutto tu dal tuo ufficio o da casa in Italia, ti puoi forse nascondere dietro direttori anonimi ma in fin dei conti rimane che non sei in regola (per non dire altro).

      Se invece stabilisci dei ruoli chiari ed i ruoli che attribuisci alla società estera sono dei ruoli che possono essere svolti senza il tuo apporto, allora è effettivamente la società che - all'estero - produce il reddito attribuitole e non tu (che invece sarai titolare della parte di reddito relativo all tuo "anello").

      Se vuoi, puoi ancora usare vari metodi per garantirti l'anonimato, ma solo al fine di dare meno nell'occhio e... non svegliare il can che dorme!


      Attività

      Parli di casinò on-line.

      La tua attività sarebbe tale da richiedere licenze? In questo caso dovresti operare tramite una società localizzata in un paese che concede licenze per (o non regola) l'attività che vuoi fare (e stare attento a dove metti il/i server).

      Altrimenti, se l'attività non è regolata, perchè limitarti a l'inghilterra? Forse il costo ridotto delle pratiche societarie (ma poi vedo che metti una seconda società offshore, ben più cara, solo per farla apparire come direttore).


      Struttura

      La struttura dipenderà molto dalle tue risposte alle domande qui sopra, nonchè al reddito che credi di poter ottenere da questo progetto (perché certe strutture hanno maggiori costi ma consentono altresì una minore tassazione a livello aggregato).


      E da ultimo:

      Richiesta di informazioni

      Dici di esserti rivolto a Formation House. Personalmente, ti sconsiglio di rivolgerti per consulti a società che trattano alcuni tipi di società e che traggono i loro profitto non dalla consulenza ma dalla vendita di queste società.

      È un po' come andare dal lattaio e chiedere cosa ti consiglia contro, che so', la stanchezza cronica... indovina cosa ti risponderà: latte!!

      E di fatti, sono andato sul sito di Formation House e indovina quali sono i prodotti offerti:
      - società limited inglesi;
      - società IBC delle Seichelles;
      - conti correnti offshore.

      Questo non vuol dire che non devi usare i loro servizi, ma solo di non farti guidare in scelte così delicate da chi forse ha più interesse a venderti un determinato prodotto che non a darti un vero consiglio.
      "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
      obbliga a lasciare il resto
      " - Morgan Stanley

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      • #4
        Originariamente Scritto da Tommy Visualizza Messaggio
        Salve, in alternativa - con riferimento anche all'altro post sulle LTD - non e' piu' semplice e legale la delega ad un trust UK per tutto cio' che riguarda l'amministrazione della LTD ?
        Se ho capito bene, in questo caso non avresti alcuna facolta' decisionale e non ti potrebbero contestare l'esterovestizione, pur essendo residente in Italia.
        Confesso che oltre ad essere ignorante in materia - mi sfugge come poi funzioni la faccenda del chi decide cosa, per il trust. Ma presumo che anche li' ci sia qualche trucco per esserci ma non apparire.
        Tommy, credo che confondi Trust e Trust Company.

        Trust è un istituto di common law (link).

        Una Trust Company è una società di domiciliazione, cioè una società che fornisce servizi societari quali: sede legale, contabilità, gestione amministrativa, pratiche fiscali, ecc.

        Salvo in ipotesi di gestione passiva di investimenti (partecipazioni o altro), è difficile sostenere che una Trust Company (o meglio: gli amministratori che questa mette a disposizione) rappresentino la vera amministrazione strategica e/o operativa di una società domiciliata.

        Tanto più che nella maggior parte dei casi, tali amministratori sono delle società che non hanno alcuna risorsa umana.
        "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
        obbliga a lasciare il resto
        " - Morgan Stanley

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        • #5
          Ah ok, mi riferivo all'altro post sull'esterovestizione delle LTD, dove un (anonimo) utente mi rispondeva di aver risolto il problema tramite amministrazione fiduciaria con un contratto di trust, in modo da non essere formalmente coinvolto nell'amministrazione.
          Se poi mi dici che in pratica non puo' funzionare, boh ...
          Piu' confuso di prima.

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          • #6
            Scusa se ti ho confuso.

            Qualche nota di spiegazione...

            Le trust company mettono a disposizione due tipi di amministratori:
            1. amministratori di facciata
            2. amministratori "amministrativi" (scusa la ripetizione)

            I primi si limitano a eseguire ed a firmare tutte i documenti e le carte che il "Cliente" gli invia, in modo che dall'esterno tutto sembri fatto a partire dal luogo di amministrazione dichiarato.

            È ovvio che si tratta di una situazione, per così dire, debole (sopratutto debole da difendere se ci dovessero essere controlli).

            La seconda situazione potrebbe funzionare, ma dipende a che tipo di organizzazione viene applicata.

            Mi spiego: se la società svolge un'attività di gestione passiva di investimenti, tutto quello che agli amministratori rimane da fare è seguire le pratiche amministrative. Gli "amministrativi" saranno allora pienamente in grado di svolegere tutte le funzione necessarie al buon funzionamente ed alla buona ammministrazione della società.

            È - ad esempio - il caso delle holding "cassaforte": quellle società che si limitano a detenere partecipazioni (e magari prestiti) in altre società.


            Il problema delle società (estere) utilizzate per rendere servizi è proprio questo: un amministratore "amministrativo" non servirebbe a nulla, perché l'attività è di tipo tecnico e solo marginalmente amministrativo.


            Chi opera questo tipo tipo di società opta allora per gli amministratori di faccciata, in modo da gestire tutta la parte tecnica in proprio e di mandare agli amministratori tutto già pronto per la semplice firma.


            Pensi che tutto sia veramente risolto così?

            O piuttosto che tutto sembri formalmente corretto, ma che al primo controllo tutto crolli come un castello di carte?


            .
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            • #7
              Io mi sono rivolto alla NIS. Loro mi hanno fornito un amministratore reale.
              Si occupa effettivamente di tutto sia amministrativamente che tecnicamente.
              Insomma hanno creato il Centro nevralgico in UK.
              Onestamente sono gli unici che offrono questo servizio.
              Ho chiesto al mio legale prima di farlo e mi ha confermato tutto quanto da loro dettomi.

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              • #8
                Originariamente Scritto da Non registrato Visualizza Messaggio
                Onestamente sono gli unici che offrono questo servizio.
                Che strano ...

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                • #9
                  Originariamente Scritto da FabioG Visualizza Messaggio
                  Scusa se ti ho confuso.
                  Pensi che tutto sia veramente risolto così?

                  O piuttosto che tutto sembri formalmente corretto, ma che al primo controllo tutto crolli come un castello di carte?

                  .
                  Chiarissimo come sempre. A questo punto mi chiedo in cosa possa consistere il controllo. Poiche' il punto fondamentale sta (per il socio residente in Italia) nel poter dimostrare che non ha capacita' decisionale, se viene sostituito da un amministratore formale (con tanto di contratto), la domanda e': basta il contratto o il fisco italiano pretende la dimostrazione che - sul piano strettamente tecnico - l'amministratore "decide" veramente il business plan della LTD, e non il socio italiano ?
                  Mi riferisco ad attivita' concrete, es. settore consulenza informatica: deve l'amministratore dimostrare un certo livello di competenza per provare che e' in grado ad es. di firmare contratti con i clienti ? Anche considerando che l'amminstratore starebbe all'estero.
                  Se si, l'intera faccenda crolla a fronte di un reale controllo del fisco.

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                  • #10
                    Originariamente Scritto da FabioG Visualizza Messaggio
                    Credo valga la pena iniziare con alcune domande piuttosto che proporre soluzioni senza avere sufficienti informazioni.

                    Ecco le prime tre (più un consiglio personale).


                    Operatività della società estera
                    • Come opererebbe la società estera, inglese o altro, in pratica?
                    • Le sue funzioni possono essere automatizzate e chiaramente separate nell'ambito di un ipotetica catena del valore?
                    • In altre parole, considerato il modo con cui vorrai operare, è possibile secondo te definire una "catena di produzione" e attribuire, per così dire, un anello della produzione alla società estera?
                    Ti spiego il perché di questa domanda: se crei una società estera, ma alla fine fai tutto tu dal tuo ufficio o da casa in Italia, ti puoi forse nascondere dietro direttori anonimi ma in fin dei conti rimane che non sei in regola (per non dire altro).

                    Se invece stabilisci dei ruoli chiari ed i ruoli che attribuisci alla società estera sono dei ruoli che possono essere svolti senza il tuo apporto, allora è effettivamente la società che - all'estero - produce il reddito attribuitole e non tu (che invece sarai titolare della parte di reddito relativo all tuo "anello").

                    Se vuoi, puoi ancora usare vari metodi per garantirti l'anonimato, ma solo al fine di dare meno nell'occhio e... non svegliare il can che dorme!


                    Attività

                    Parli di casinò on-line.

                    La tua attività sarebbe tale da richiedere licenze? In questo caso dovresti operare tramite una società localizzata in un paese che concede licenze per (o non regola) l'attività che vuoi fare (e stare attento a dove metti il/i server).

                    Altrimenti, se l'attività non è regolata, perchè limitarti a l'inghilterra? Forse il costo ridotto delle pratiche societarie (ma poi vedo che metti una seconda società offshore, ben più cara, solo per farla apparire come direttore).


                    Struttura

                    La struttura dipenderà molto dalle tue risposte alle domande qui sopra, nonchè al reddito che credi di poter ottenere da questo progetto (perché certe strutture hanno maggiori costi ma consentono altresì una minore tassazione a livello aggregato).


                    E da ultimo:

                    Richiesta di informazioni

                    Dici di esserti rivolto a Formation House. Personalmente, ti sconsiglio di rivolgerti per consulti a società che trattano alcuni tipi di società e che traggono i loro profitto non dalla consulenza ma dalla vendita di queste società.

                    È un po' come andare dal lattaio e chiedere cosa ti consiglia contro, che so', la stanchezza cronica... indovina cosa ti risponderà: latte!!

                    E di fatti, sono andato sul sito di Formation House e indovina quali sono i prodotti offerti:
                    - società limited inglesi;
                    - società IBC delle Seichelles;
                    - conti correnti offshore.

                    Questo non vuol dire che non devi usare i loro servizi, ma solo di non farti guidare in scelte così delicate da chi forse ha più interesse a venderti un determinato prodotto che non a darti un vero consiglio.
                    L'operatività della società è molto semplice: vengono fatte delle campagne pubblicitarie online per conto di alcuni clienti usando varie metodologie (adword, yahoo etc.), tali campagne producono poi un determinato ritorno economico che io procedo poi a fatturare ai vari clienti. per quanto riguarda i casino online, io non faccio raccolta di denaro per giochi online, ma pubblicizzo strutture già esistenti quindi non necessito di alcuna licenza.

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                    • #11
                      Originariamente Scritto da viper1999 Visualizza Messaggio
                      L'operatività della società è molto semplice:

                      vengono fatte delle campagne pubblicitarie online per conto di alcuni clienti usando varie metodologie (adword, yahoo etc.), tali campagne producono poi un determinato ritorno economico che io procedo poi a fatturare ai vari clienti.

                      per quanto riguarda i casino online, io non faccio raccolta di denaro per giochi online, ma pubblicizzo strutture già esistenti quindi non necessito di alcuna licenza.

                      Grazie per i chiarimenti e scusa se la discussione è un stata un po' sviata!

                      Allora, in primo luogo, se l'obiettivo che ti prefiggi è quello di proteggere la tua privacy quando operi nei settori indicati, una semplice struttura ltd (senza IBC delle Seychelles) con nominee director e nominee shareholder andrebbe più che bene.

                      Eventualmente, se lasci detenere la partecipazione da un trust eviti i problemi legati ad un eventuale controllo del fisco (se sei azionista, devi dichiararlo; se lasci detenere da un trust, non devi dichiararlo), ma attenzione a le regole di distribuzione.

                      Ancora meglio, se usi un trust, è lasciare che sia una IBC a svolgere l'attività.

                      Tieni conto però che se sei tu dall'Italia a svolgere tutta l'attività, la struttura sopra descritta ti può aiutare a "nasconderti" dietro un muro giuridico, non a metterti in regola.


                      Se d'altra parte ti vuoi metter in piena regola (o quasi), la soluzione potrebbe essere basata sul seguente approccio (almeno su base delle informazioni ricevute):

                      1. La detenzione è lasciata ad un trust;
                      2. Il trust detiene due società: una poco tassata, ma comunque tassata (soc.A); una società non soggetta ad alcuna imposta (soc.B).
                      3. una ripartizione dei rischi e delle funzioni del "trio" in modo da veicolare la maggior parte del valore aggiunto verso soc.B ma lasciando che sia soc.A ad avere relazioni commerciali con l'esterno.
                      4. tu sarai remunerato da A o B in base ad un compenso fisso e fornirai parte del servizio ad A e a B in modo che le due parti del servizio svolto, se guardate in maniera disgiunta, non danno luogo a problemi (ma prese insieme, portano al servizio/risultatoo voluto).

                      Questa soluzione ha anche notevoli vantaggi fiscali (valore aggiunto, quindi reddito, si accumula in B, cioè in una società non tassata.
                      "Tutti noi dobbiamo pagare le tasse, ma nessuna legge ci
                      obbliga a lasciare il resto
                      " - Morgan Stanley

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