Se si è residenti in Italia, la detenzione di una società panamense (comne di qualsiasi altra società estera) deve essere dichiarata. I redditi di società offshore sono tassati in Italia come redditi prodotti in Italia.

Al momento della successione del titolare delle azioni, queste rientrano nell'asse ereditario e quindi il loro valore rientra nella base di calcolo dell'imposta sulle successioni.

Eventuali creditori/ex-coniugi/etc. interessati ai beni della società offshore sposteranno il loro interesse dai beni alle azioni della società.

La detenzione attraverso una fondazione (o qualsiasi altro strumento analogo: stichting administratiekantoor olandese, trust di common law, fiducie lussemburghese, etc.) permette di tagliare questo legame: nessuna imposizione in Italia, nessun obbligo di dichiarazione, poche possibilità (e quindi interesse) per un creditore/ex-coniuge/fisco/etc. di attaccare i beni sottostanti.

Per riassumere in due frasi i vantaggi: maggiore discrezione, migliore protezione fiscale e patrimoniale.

Non vedo come una persona fisica possa essere additata come titolare di una società off-shore??
L'unico documento è il POA dove è inserito il "Attorney-at-law" della società.
E' comunque possibile creare un POA a nome di un avvocato.
Cosa ne pensi??
Se invece è importante qual'è la migliore? La Fondazione..il Trust..o la S...A... Olandese????
Come si fà a diventare consulente in queste materie...master, corsi etc??

È vero, è difficile che si scopra.

Il giorno però che vuole fare un prelevamento (cioè il giorno che chiama la fiduciaria a Panama per chiedere se possono disporre un bonifico verso il suo conto priivato in Svizzera e la chiamata è registrata dalla Finanza) allora non vorrei essere nei panni di questa persona....

La differenza fra le due soluzioni è in parte riconducibile a questioni di legalità ed in parte a questioni di tranquillità. Se tiene nascoste le azioni di una società offshore nel cassetto, vivrà con il timore di essere scoperto (a tutti gli effetti di legge, è un evasore). Spendendo qualche migliaia di Euro in più, è il beneficiatio di un trust e quindi in regola con il fisco anche se non dichiiara nulla della società posseduta dal trust di cui è beneficiario...

Dipende dallo scopo, non c'è una soluzione migliore in generale. Il proprietario (ex oramai) di IKEA ha preferito una STAK (Stichting A.K.) olandese, Pavarotti un trust americano.

Dopo uno studio universitario, si possono seguire alcuni Master in fiscalità internazionale. Ma la vera esperienza viene sul campo. Mi spiece non poter dire di più, ma su un forum pubblico....

immobili

Salve, avrei bisogno di un consiglio.. A suo tempo ho intestato un bene immobile a mia moglie..ora per motivi che non vi sto a dire si pone il problema di intestarmi l'immobile in questione ma non vorrei comparire pur avendone pieno possesso...posso aprire una Fondazione privata panamense nella quale io sono il fondatore e mia moglia ci mette il mio immobile che poi io posso gestire e destinare a chi voglio? Grazie fatemi sdapere

Per questo tipo di operazione potrebbe essere meglio usare piuttosto un trust (riconosciuto grazie ad una convenzione firmata dall'Italia), anche se molto dipende dal valore dell'immobile e dalla destinazione finale.

Per un trust com un immobile, vi sarebbero almeno il 3% (2%+1%) di imposta ipotecaria+catastale da pagare (calcolate sul valore catastale dell'immobile) al momento dell'istituzione e del trasferimento finale.

L'imposta sulle successioni/donazioni potrebbe essere nulla se gli importi rientrano nelle franchigie previste dalla legge.


Per evitare problemi nel caso il trust dia l'immobile in comodato sarebbe meglio che questo sia residente in un paese white list, o almeno in un paese della UE (p.e. UK, Cipro).


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