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Info per ottimizzare pagamenti da SAS

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  • Info per ottimizzare pagamenti da SAS

    Buongiorno la situazione già in essere da anni per mio cognato "Mario" è la seguente, ditemi voi se esiste una modalità per ridurre il carico fiscale pur stando tranquilli.

    Primo momento in cui Mario paga le tasse (in qualità di socio):
    La sua SAS (lui è il socio accomandatario, in tutto sono 3 soci per 1/3 ognuno) rivende prodotti fisici di produttori italiani.
    Ogni mese fatturano circa 300.000 E di prodotti rivenduti, il profitto da tassare è circa il 10%.

    Secondo momento in cui Mario paga le tasse (in qualità di agente di commercio):
    Ogni mese la SAS gli versa circa 8000 euro di provvigioni per la sua attività di agente, senza la quale la SAS non avrebbe quel volume di rivendite.
    L'IRPEF è circa 35000 euro all anno.

    Possibili soluzioni a cui si pensava

    Soluzione A
    Per i prossimi 3 anni il figlio (già maggiorenne) andrà all'università e finchè non troverà un lavoro, gli si potrebbe aprire un regime forfettario e far fatturare a lui max 30000 euro verso la SAS per i servizi di agente di commercio, pagando, almeno su questi 30000, solo il 15% di IRPEF

    Soluzione B (??)
    Ammesso che sia lecito, invece di versare 8000 al mese a Mario persona fisica, si lasciano i soldi sul conto della SAS e solo nel momento in cui Mario deve affrontare delle spese gli si versano le provvigioni. In pratica si sposta nel tempo il momento della tassazione finchè per esempio non diventa effettiva la soluzione C

    Soluzione C (??)
    Mario ha una zia in Svizzera, potrebbe "farsi ospitare li" per poco più di 6 mesi all'anno e quindi spostare la residenza in svizzera, e operare come agente di commercio dall'estero e pagando le tasse in svizzera?
    Tuttavia in Italia ha moglie e figli, ed un immobile (anche se non è mai utilizzato come abitazione principale, sempre dato in affitto). Anche l'auto e il telefono risultano a lui intestati. Ed ovviamente è socio accomandatario di una SAS italiana. La casa è intestata alla moglie.

    grazie per l'aiuto
    Se ho scritto una minchiata correggetemi senza pietà.

  • #2
    Originariamente Scritto da Abe Visualizza Messaggio
    Buongiorno la situazione già in essere da anni per mio cognato "Mario" è la seguente, ditemi voi se esiste una modalità per ridurre il carico fiscale pur stando tranquilli.

    Primo momento in cui Mario paga le tasse (in qualità di socio):
    La sua SAS (lui è il socio accomandatario, in tutto sono 3 soci per 1/3 ognuno) rivende prodotti fisici di produttori italiani.
    Ogni mese fatturano circa 300.000 E di prodotti rivenduti, il profitto da tassare è circa il 10%.

    Secondo momento in cui Mario paga le tasse (in qualità di agente di commercio):
    Ogni mese la SAS gli versa circa 8000 euro di provvigioni per la sua attività di agente, senza la quale la SAS non avrebbe quel volume di rivendite.
    L'IRPEF è circa 35000 euro all anno.

    Possibili soluzioni a cui si pensava

    Soluzione A
    Per i prossimi 3 anni il figlio (già maggiorenne) andrà all'università e finchè non troverà un lavoro, gli si potrebbe aprire un regime forfettario e far fatturare a lui max 30000 euro verso la SAS per i servizi di agente di commercio, pagando, almeno su questi 30000, solo il 15% di IRPEF

    Soluzione B (??)
    Ammesso che sia lecito, invece di versare 8000 al mese a Mario persona fisica, si lasciano i soldi sul conto della SAS e solo nel momento in cui Mario deve affrontare delle spese gli si versano le provvigioni. In pratica si sposta nel tempo il momento della tassazione finchè per esempio non diventa effettiva la soluzione C

    Soluzione C (??)
    Mario ha una zia in Svizzera, potrebbe "farsi ospitare li" per poco più di 6 mesi all'anno e quindi spostare la residenza in svizzera, e operare come agente di commercio dall'estero e pagando le tasse in svizzera?
    Tuttavia in Italia ha moglie e figli, ed un immobile (anche se non è mai utilizzato come abitazione principale, sempre dato in affitto). Anche l'auto e il telefono risultano a lui intestati. Ed ovviamente è socio accomandatario di una SAS italiana. La casa è intestata alla moglie.

    grazie per l'aiuto
    la soluzione c mi sembra rischiosa. Le possibilità di contestazione ci sono sempre. Con la A sposti poco, non so quanto ne valga la pena. (il figlio avrà dei costi di gestione, forse conviene aumentare i costi del papà). La B non l'ho capita. Ma aspettare a prendere i soldi non mi sembra la soluzione.
    Visto le cifre in gioco non conviene trasformare la sas in srl?
    per gli 8000 mensili non si potrebbero elargire anche in altre forme? in parte potrebbero essere elargite in rimborsi chilometrici. 100% detrazione per l'azienda e 100% esenzione per il socio.

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    • #3
      Ciao Abe, a mio avviso va ripensata la struttura societaria, piuttosto che propendere per residenze fittizie o fatture false del figlio universitario che non sarà certo iscritto all'Enasarco.
      Ciao Ciao

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      • #4
        Originariamente Scritto da avv.pallini Visualizza Messaggio
        Ciao Abe, a mio avviso va ripensata la struttura societaria, piuttosto che propendere per residenze fittizie o fatture false del figlio universitario che non sarà certo iscritto all'Enasarco.
        Ciao Ciao
        concordo. oltre tutto se rivedete l'assetto societario potreste anche togliere di mezzo l'inps.

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        • #5
          ma da quanto leggo qua una srl con 3 soci dovrebbe pagare più tasse di una sas (però il grafico è del 2008)

          Se ho scritto una minchiata correggetemi senza pietà.

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          • #6
            Originariamente Scritto da Abe Visualizza Messaggio
            ma da quanto leggo qua una srl con 3 soci dovrebbe pagare più tasse di una sas (però il grafico è del 2008)

            l'ires è al 24%, sull'utile ai soci il calcolo dell'irpef va fatto sulo sul 49 e qualcosa %
            come già detto con srl potresti evitare l'inps. (che per come sono messi è equiparabile ad una tassa. non vedremmo nulla di quello che si versa). l'amministratore (o gli amministratori) perciepiranno un piccolo compenso per tale attività, (sul quale sarà calcolato l'inps in gestione separata) il resto come dividendo (no inps).

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            • #7
              Originariamente Scritto da Abe Visualizza Messaggio
              Buongiorno la situazione già in essere da anni per mio cognato "Mario" è la seguente, ditemi voi se esiste una modalità per ridurre il carico fiscale pur stando tranquilli.

              Primo momento in cui Mario paga le tasse (in qualità di socio):
              La sua SAS (lui è il socio accomandatario, in tutto sono 3 soci per 1/3 ognuno) rivende prodotti fisici di produttori italiani.
              Ogni mese fatturano circa 300.000 E di prodotti rivenduti, il profitto da tassare è circa il 10%.

              Secondo momento in cui Mario paga le tasse (in qualità di agente di commercio):
              Ogni mese la SAS gli versa circa 8000 euro di provvigioni per la sua attività di agente, senza la quale la SAS non avrebbe quel volume di rivendite.
              L'IRPEF è circa 35000 euro all anno.

              Possibili soluzioni a cui si pensava

              Soluzione A
              Per i prossimi 3 anni il figlio (già maggiorenne) andrà all'università e finchè non troverà un lavoro, gli si potrebbe aprire un regime forfettario e far fatturare a lui max 30000 euro verso la SAS per i servizi di agente di commercio, pagando, almeno su questi 30000, solo il 15% di IRPEF

              Soluzione B (??)
              Ammesso che sia lecito, invece di versare 8000 al mese a Mario persona fisica, si lasciano i soldi sul conto della SAS e solo nel momento in cui Mario deve affrontare delle spese gli si versano le provvigioni. In pratica si sposta nel tempo il momento della tassazione finchè per esempio non diventa effettiva la soluzione C

              Soluzione C (??)
              Mario ha una zia in Svizzera, potrebbe "farsi ospitare li" per poco più di 6 mesi all'anno e quindi spostare la residenza in svizzera, e operare come agente di commercio dall'estero e pagando le tasse in svizzera?
              Tuttavia in Italia ha moglie e figli, ed un immobile (anche se non è mai utilizzato come abitazione principale, sempre dato in affitto). Anche l'auto e il telefono risultano a lui intestati. Ed ovviamente è socio accomandatario di una SAS italiana. La casa è intestata alla moglie.

              grazie per l'aiuto
              A, B e C sono soluzioni ridicole e controproducenti....
              l'attività va de-localizzata realmente all'estero ed almeno uno dei 3 soci deve spostare realmente il culo all'estero.
              poi ci sono numerosi dettagli da riorganizzare e procedure da rispettare ma non è un problema....
              il problema è fondamentalmente culturale !
              ragionando come ragionate ora siete morti ! ... non so quando, ma è solo questione di tempo....
              il mondo cambia e chi resta indietro è fottuto.

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