Pagheremo più tasse per sfuggire alle banche? Accade già in Svezia
Pagare più tasse per sfuggire alle banche? Sembra quasi una realtà da barzelletta, ma succede già in Svezia e potrebbe accadere presto anche in Italia.
2012 fino a quasi tutto il 2015. L’inflazione è tornata positiva e sopra l’1% dal settembre scorso. La banca centrale, la Riksbank del governatore Stefan Ingves, fu accusata negli anni passati dal Premio Nobel per l’Economia, Paul Krugman, di “sadomonetarismo”, ovvero di avere provocato una discesa dei prezzi con l’aumento prematuro dei tassi nel 2010. Da allora, acqua sotto i ponti ne è passata, tanto che l’istituto si è imbarcato in una politica monetaria molto accomodante, caratterizzata sia da tassi negativi, sia da acquisti di assets (“quantitative easing”). I tassi sottozero sono un costo per le banche che depositano denaro presso la Riksbank (lo stesso accade nell’Eurozona con la BCE), per cui diversi istituti di credito hanno scaricato l’onere sui clienti, imponendo loro di pagare per avere il “privilegio” di depositare il proprio denaro presso i loro sportelli. (Leggi anche: Svezia taglierà ancora i tassi negativi contro la deflazione?)
Un risultato clamoroso di questa politica è stato il boom di entrate fiscali. L’altro giorno, Stoccolma ha pubblicato i dati sul bilancio statale nel 2016, che si è chiuso con un attivo di 85 miliardi di corone, pari a poco meno di 9 miliardi di euro. Di questa somma, 40 miliardi sarebbero dovuti a pagamenti in eccesso da parte dei contribuenti. Direte, ma saranno i soliti scandinavi, che amano così tanto le tasse da pagarne più del dovuto! Niente affatto, perché la “generosità” dei contribuenti svedesi sarebbe un marchingegno escogitato per ottenere benefici e non per versare alla comunità più soldi di quanti già non ne siano loro richiesti. Nel 2015, il Tesoro ha fissato un interesse dello 0,56% sulle tasse versate in eccesso dai contribuenti, cosa che capita spesso anche in Italia, tanto che ogni anno svariati miliardi di euro devono essere rimborsati alle famiglie e alle imprese, anche in relazione a versamenti di diversi anni prima.
Stoccolma ha azzerato i tassi applicati sulle tasse in eccesso dei contribuenti, ma per molte famiglie svedesi continua ad essere conveniente “prestare” denaro allo stato sotto forma di errati versamenti oltre il dovuto, piuttosto che portarli in banca, dove sconterebbero tassi d’interesse negativi. Un’alternativa sarebbe tenere denaro in contante a casa, ma a parte che ciò diventa problematico persino in Svezia per somme non indifferenti, dovete sapere che in questo paese il cash quasi non esiste.
riporto questa notizia da altri siti.
Pagare più tasse per sfuggire alle banche? Sembra quasi una realtà da barzelletta, ma succede già in Svezia e potrebbe accadere presto anche in Italia.
2012 fino a quasi tutto il 2015. L’inflazione è tornata positiva e sopra l’1% dal settembre scorso. La banca centrale, la Riksbank del governatore Stefan Ingves, fu accusata negli anni passati dal Premio Nobel per l’Economia, Paul Krugman, di “sadomonetarismo”, ovvero di avere provocato una discesa dei prezzi con l’aumento prematuro dei tassi nel 2010. Da allora, acqua sotto i ponti ne è passata, tanto che l’istituto si è imbarcato in una politica monetaria molto accomodante, caratterizzata sia da tassi negativi, sia da acquisti di assets (“quantitative easing”). I tassi sottozero sono un costo per le banche che depositano denaro presso la Riksbank (lo stesso accade nell’Eurozona con la BCE), per cui diversi istituti di credito hanno scaricato l’onere sui clienti, imponendo loro di pagare per avere il “privilegio” di depositare il proprio denaro presso i loro sportelli. (Leggi anche: Svezia taglierà ancora i tassi negativi contro la deflazione?)
Un risultato clamoroso di questa politica è stato il boom di entrate fiscali. L’altro giorno, Stoccolma ha pubblicato i dati sul bilancio statale nel 2016, che si è chiuso con un attivo di 85 miliardi di corone, pari a poco meno di 9 miliardi di euro. Di questa somma, 40 miliardi sarebbero dovuti a pagamenti in eccesso da parte dei contribuenti. Direte, ma saranno i soliti scandinavi, che amano così tanto le tasse da pagarne più del dovuto! Niente affatto, perché la “generosità” dei contribuenti svedesi sarebbe un marchingegno escogitato per ottenere benefici e non per versare alla comunità più soldi di quanti già non ne siano loro richiesti. Nel 2015, il Tesoro ha fissato un interesse dello 0,56% sulle tasse versate in eccesso dai contribuenti, cosa che capita spesso anche in Italia, tanto che ogni anno svariati miliardi di euro devono essere rimborsati alle famiglie e alle imprese, anche in relazione a versamenti di diversi anni prima.
Stoccolma ha azzerato i tassi applicati sulle tasse in eccesso dei contribuenti, ma per molte famiglie svedesi continua ad essere conveniente “prestare” denaro allo stato sotto forma di errati versamenti oltre il dovuto, piuttosto che portarli in banca, dove sconterebbero tassi d’interesse negativi. Un’alternativa sarebbe tenere denaro in contante a casa, ma a parte che ciò diventa problematico persino in Svezia per somme non indifferenti, dovete sapere che in questo paese il cash quasi non esiste.
riporto questa notizia da altri siti.
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