Tema trito e ritrito, affrontato n volte, con mille pareri, ma ...
... ma, seppure riguardante un buon numero di piccoli-medi imprenditori italiani e discusso per casi specifici, mai affrontato in maniera organica.
Proverei, colla collaborazione di tutta la gente di buona volontà, ad affrontare una serena discussione onde addivenire alla stesura delle linee essenziali della faccenda.
E ci proverei con un esempio, che non mi appartiene e che è frutto di fantasia, ma che, meglio di astrazioni teoriche, permetterebbe di comprendere.
Trattandosi di un puro esempio, inventato, pregherei di non soffermarsi su dettagli non importanti (non c'entrano niente i banconi da bar e potrebbero essere ventilatori o pavimenti di legno, o tendoni da circo, o vattelappesca) comunque merci da dover posare in opera dal cliente.
Pippo, il solito Pippo, piccolo artigiano commerciante italiano con ditta individuale a Casaldelbello (???), compra banconi da bar in EU, installandoli e magari provvedendo anche allo smantellamento e smaltimento come rifiuto del vecchio bancone (ma questo è un altro capitolo nel quale non vorrei entrare).
Oberato da spese e tasse, Pippo ha cercato fornitori diversi e ne ha trovato uno Orazio, serio ed affidabile, con prezzi decisamente convenienti, che gli permetterebbe addirittura di svolgere il ruolo di grossista e di rivendere a suoi colleghi, oltre a mantenere comunque la sua attività attuale.
Pippo potrebbe quindi incrementare il suo fatturato e sopravvivere, ma è davvero stufo di farsi dissanguare dal fisco italiano.
Non potendo delocalizzare la sua attività, Pippo penserebbe di guadagnare qualche spicciolo in più creando, magari a nome del padre pensionato Cleto la società estera Pluto attraverso la quale triangolare gli acquisti per sé e per gli altri.
L'esterovestizione dovrebbe essere scongiurata se il padre Cleto, titolare della nuova società, risiedesse davvero nel luogo un cui fosse aperta, ovvero come non dom altrove e gestisse veramente la società, che non servirebbe solo al transfer pricing, ma effettivamente svolgesse attività di acquisto e rivendita, oltre che a Pippo, anche ad altri commercianti-installatori italiani di banconi da bar.
La promozione delle vendite verrebbe effettuata da agenti plurimandatari che si rapporterebbero solamente con la società Pluto e l'amministratore Cleto, senza coinvolgimento di Pippo.
Ma siamo in Italia e non si sa mai, quindi, come evitare rogne, tenendo conto ovviamente della solita necessità di ottimizzazione fiscale e del massimo profitto, attraverso la bassa imposizione, la detassazione dei dividendi distribuiti, ecc?
DOMANDE:
A) - Potrebbe Pippo essere socio della società Pluto?
B) - Ove e quale tipo di società Pluto formare; necessità di ufficio reale, eventuali dipendenti locali, ecc?
C) - Dove potrebbe risiedere l'amministratore Cleto?
D) - Dove avere conto corrente della società, oltre a quello in loco?
E) - Dove Cleto ed altri soci dovrebbero avere C/C personale?
F) - necessità di strutturazione più complessa. magari OS?
G) - Costi presumibili?
H) - Alternative?
I) - Tutte le altre dritte di cui Pippo necessitasse per non commettere errori gravi?
Grazie a tutti per l'attenzione e, soprattutto, per il tempo che vorrete dedicare.
... ma, seppure riguardante un buon numero di piccoli-medi imprenditori italiani e discusso per casi specifici, mai affrontato in maniera organica.
Proverei, colla collaborazione di tutta la gente di buona volontà, ad affrontare una serena discussione onde addivenire alla stesura delle linee essenziali della faccenda.
E ci proverei con un esempio, che non mi appartiene e che è frutto di fantasia, ma che, meglio di astrazioni teoriche, permetterebbe di comprendere.
Trattandosi di un puro esempio, inventato, pregherei di non soffermarsi su dettagli non importanti (non c'entrano niente i banconi da bar e potrebbero essere ventilatori o pavimenti di legno, o tendoni da circo, o vattelappesca) comunque merci da dover posare in opera dal cliente.
Pippo, il solito Pippo, piccolo artigiano commerciante italiano con ditta individuale a Casaldelbello (???), compra banconi da bar in EU, installandoli e magari provvedendo anche allo smantellamento e smaltimento come rifiuto del vecchio bancone (ma questo è un altro capitolo nel quale non vorrei entrare).
Oberato da spese e tasse, Pippo ha cercato fornitori diversi e ne ha trovato uno Orazio, serio ed affidabile, con prezzi decisamente convenienti, che gli permetterebbe addirittura di svolgere il ruolo di grossista e di rivendere a suoi colleghi, oltre a mantenere comunque la sua attività attuale.
Pippo potrebbe quindi incrementare il suo fatturato e sopravvivere, ma è davvero stufo di farsi dissanguare dal fisco italiano.
Non potendo delocalizzare la sua attività, Pippo penserebbe di guadagnare qualche spicciolo in più creando, magari a nome del padre pensionato Cleto la società estera Pluto attraverso la quale triangolare gli acquisti per sé e per gli altri.
L'esterovestizione dovrebbe essere scongiurata se il padre Cleto, titolare della nuova società, risiedesse davvero nel luogo un cui fosse aperta, ovvero come non dom altrove e gestisse veramente la società, che non servirebbe solo al transfer pricing, ma effettivamente svolgesse attività di acquisto e rivendita, oltre che a Pippo, anche ad altri commercianti-installatori italiani di banconi da bar.
La promozione delle vendite verrebbe effettuata da agenti plurimandatari che si rapporterebbero solamente con la società Pluto e l'amministratore Cleto, senza coinvolgimento di Pippo.
Ma siamo in Italia e non si sa mai, quindi, come evitare rogne, tenendo conto ovviamente della solita necessità di ottimizzazione fiscale e del massimo profitto, attraverso la bassa imposizione, la detassazione dei dividendi distribuiti, ecc?
DOMANDE:
A) - Potrebbe Pippo essere socio della società Pluto?
B) - Ove e quale tipo di società Pluto formare; necessità di ufficio reale, eventuali dipendenti locali, ecc?
C) - Dove potrebbe risiedere l'amministratore Cleto?
D) - Dove avere conto corrente della società, oltre a quello in loco?
E) - Dove Cleto ed altri soci dovrebbero avere C/C personale?
F) - necessità di strutturazione più complessa. magari OS?
G) - Costi presumibili?
H) - Alternative?
I) - Tutte le altre dritte di cui Pippo necessitasse per non commettere errori gravi?
Grazie a tutti per l'attenzione e, soprattutto, per il tempo che vorrete dedicare.
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