L’Inps l’ha dichiarato morto ma Francesco Palmese, 74enne che vive a Como, gode di splendida salute. Da tre settimane però il suo conto in banca è pari a zero. Prosciugato, a sua insaputa, poco dopo le feste di Natale. La scoperta il 3 gennaio quando a uno sportello automatico Francesco si vede negare la possibilità di un prelievo. Il motivo? Non ci sono più soldi. Eppure l’ex operaio, non vedente, in questi anni ha sempre ricevuto regolarmente pensione e indennità di accompagnamento. Francesco chiede spiegazioni ma viene rinviato alla sede centrale della banca depositaria del suo conto corrente. Qui gli dicono che l’Inps ha fatto uno storno. La causa però la scoprirà solo più tardi.
Sconcertato e senza soldi, il pensionato si rivolge allora all’ente previdenziale di Como. L’impiegato, senza troppi giri di parole, gli risponde: “Ma lei è morto!”. Francesco, stizzito, replica: “Sta scherzando? Guardi, mi tocchi. Sono qui e non sono affatto morto”. Accortosi della gaffe, il funzionario poi si corregge: “Mi scusi, mi sono espresso male. Lei non è morto, ma a noi risulta deceduto”. Francesco mostra anche la carta d’identità e a quel punto l’Inps non può che ammettere l’errore. La causa? Un’omonimia con un altro Francesco Palmese, residente a Cosenza e venuto a mancare in quei giorni. Uno scambio di persona che al pensionato di Como ha causato non pochi disagi. “Per fortuna avevo messo da parte qualche soldo qui a casa. Ma restare senza pensione è una scocciatura. Ho vissuto momenti di ansia e di agitazione, non sapevo cosa fare”.
Un disguido telematico, fa sapere ad HuffPost l’Inps, che dice di aver provveduto in questi giorni a rettificare l’errore. Ma Francesco, ad oggi, non riesce ad accedere al suo conto in banca. “Aspettiamo ancora qualche giorno, ma se la situazione non si sblocca entro la fine di questa settimana procederemo con una lettera di diffida”, spiega l’avvocato Giuseppe Gallo ad HuffPost. “Non avere più soldi sul proprio conto crea problemi su tutti i fronti, anche per sbrigare le piccole faccende quotidiane, dalla spesa per il cibo al pagamento delle bollette”, continua. “Francesco ha una grande forza d’animo, è un combattente. Però ha bisogno di denaro per muoversi. Sono passate tre settimane da quando ha scoperto di essere stato privato ingiustamente dei suoi soldi, ma il suo conto è ancora a zero”.
L’avvocato ammette che “un errore può capitare, ma non è tollerabile che l’Inps non abbia ancora provveduto a fare un accredito”. Ma l’ente previdenziale, fa sapere ad HuffPost, ha già provveduto a sbloccare la pensione di gennaio. Per quella di dicembre e per la tredicesima invece, dicono, servirà ancora qualche giorno.
Nonostante il tempo sprecato per riavere indietro i propri soldi e la difficoltà ad arrivare a fine mese senza la pensione e l’indennità di accompagnamento - che gli spetta in quanto non vedente - Francesco non perde l’ironia: “Mi sento più menomato di quanto già non sono, ma almeno per l’anagrafe e l’Asl sono tornato in vita”.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2017/01..._14381952.html
Sconcertato e senza soldi, il pensionato si rivolge allora all’ente previdenziale di Como. L’impiegato, senza troppi giri di parole, gli risponde: “Ma lei è morto!”. Francesco, stizzito, replica: “Sta scherzando? Guardi, mi tocchi. Sono qui e non sono affatto morto”. Accortosi della gaffe, il funzionario poi si corregge: “Mi scusi, mi sono espresso male. Lei non è morto, ma a noi risulta deceduto”. Francesco mostra anche la carta d’identità e a quel punto l’Inps non può che ammettere l’errore. La causa? Un’omonimia con un altro Francesco Palmese, residente a Cosenza e venuto a mancare in quei giorni. Uno scambio di persona che al pensionato di Como ha causato non pochi disagi. “Per fortuna avevo messo da parte qualche soldo qui a casa. Ma restare senza pensione è una scocciatura. Ho vissuto momenti di ansia e di agitazione, non sapevo cosa fare”.
Un disguido telematico, fa sapere ad HuffPost l’Inps, che dice di aver provveduto in questi giorni a rettificare l’errore. Ma Francesco, ad oggi, non riesce ad accedere al suo conto in banca. “Aspettiamo ancora qualche giorno, ma se la situazione non si sblocca entro la fine di questa settimana procederemo con una lettera di diffida”, spiega l’avvocato Giuseppe Gallo ad HuffPost. “Non avere più soldi sul proprio conto crea problemi su tutti i fronti, anche per sbrigare le piccole faccende quotidiane, dalla spesa per il cibo al pagamento delle bollette”, continua. “Francesco ha una grande forza d’animo, è un combattente. Però ha bisogno di denaro per muoversi. Sono passate tre settimane da quando ha scoperto di essere stato privato ingiustamente dei suoi soldi, ma il suo conto è ancora a zero”.
L’avvocato ammette che “un errore può capitare, ma non è tollerabile che l’Inps non abbia ancora provveduto a fare un accredito”. Ma l’ente previdenziale, fa sapere ad HuffPost, ha già provveduto a sbloccare la pensione di gennaio. Per quella di dicembre e per la tredicesima invece, dicono, servirà ancora qualche giorno.
Nonostante il tempo sprecato per riavere indietro i propri soldi e la difficoltà ad arrivare a fine mese senza la pensione e l’indennità di accompagnamento - che gli spetta in quanto non vedente - Francesco non perde l’ironia: “Mi sento più menomato di quanto già non sono, ma almeno per l’anagrafe e l’Asl sono tornato in vita”.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2017/01..._14381952.html
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