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Consigli per rendere non pignorabile lo stipendio

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  • Consigli per rendere non pignorabile lo stipendio

    Ciao, mi sono appena iscritto. Conosco il forum da un po' ed ho imparato a conoscere un po' di chi lo frequenta. Siete forti.

    Devo sinceramente ancora comprendere come possa esista un sito del genere nel clear web, ho ancora la sensazione che tra gli avventori ci sia qualche "travestito", quindi meglio usare Tails. Questo è anche il motivo per il quale impiegherò del tempo per rispondere ai messaggi, vi avviso.

    Venendo subito al dunque, mi occorre sapere come fare per rendere lo stipendo impignorabile, o almeno fare in modo che sia massimamente difficoltoso da attuare e, vista la cifra non elevata, renderlo poco appetibile.
    Ovviamente mi riferisco ad Equitalia.

    Vi chiedo scusa ma al momento non mi va di lasciare troppi dettagli. Ci sarebbe davvero molto da dire, ma ciò che serve sapere è che sono stato amministratore di una società, in giovane età (cioè qualche anno fa), ma ero sostanzialmente un prestanome. Mi vergogno un po' a dirlo ma diciamo che ero circonvenuto da soci occulti. Ora finalmente, grazia anche a qualcuno che mi ha aperto gli occhi, ne sono uscito. Non è stato semplice, non avevo a che fare con persone "buone".
    La società è fallita con molti debiti. Era una srl, e tralasciando i creditori diciamo di tipo commerciale, erano molti anche i debiti di natura tributaria e legati in qualche modo allo stato.
    I fantasmi del passato iniziano ora ad affiorare: equitalia si sta facendo sentire, con spese legali di processi, mancati versamenti, multe, sanzioni, ecc...

    Ora posso dire di avere voltato pagina: mi sono messo in gioco, cercando un impiego nel settore che preferisco e che - evidentemente - avrei dovuto scegliere fin da giovane. Sono attualmente assunto con un contratto a termine, al quale ne mancano circa 25 per terminare.
    Sono del nord Italia.

    Le cifre che mi viene chiesto di pagare sono elevate. Lo stipendio mensile si aggira sui 1200 euro. Le somme da pagare attualmente sono sull'ordine dei 20 mila euro, ma molte ne devono ancora arrivare. Contando tutto, spannometricamente, direi che supereremo tranquillamente i 130 mila.

    Ciò che chiedo è un consiglio, anzi due:
    - Come occultare il rapporto di lavoro ad equitalia/chiunque
    - Come/dove aprire il conto al quale far accreditare lo stipendio.

    E' importante che il mio datore di lavoro abbia meno fastidi ed errate percezioni possibili. Sono abbastanza bravo in quel che faccio (ed anche per questo mi rode non averlo fatto dal principio, non avrei questi problemi ora), ma la società farebbe poca fatica a trovarne un altro, neo laureato, senza tutti questi problemi. La mia bravura non giustifica ancora le seccature.

    Se io fossi equitalia non perderei tempo alla ricerca di conti e depositi, oppure magari lo farei anche, ma verificando da subito nella banca dati se lavoro per qualcuno (credo sia l'ìnps, o c'è un DB più preciso?)

    Ho letto nel Dark il consiglio di chi diceva di convertire il rapporto di lavoro in rapporto determinato di durata annuale, in quanto equitalia avrebbe accesso ai dati sull'occupazione solo il marzo dell'anno successivo. Questo, oltre che espormi a licenziamenti in caso di fluttuazione della società, non so quanto sia utile se l'anno successivo e quello successivo ancora, il rapporto viene rinnovato (posto che credo ci sia anche un limite ai rinnovi). Su due piedi direi che rimane quindi solo la partita iva, ma oltre ad essere altamente ingorda di tasse e balzelli vari, nel caso specifico credo sia utile come la forfora. Diverso sarebbe se la partita iva fosse estera, che dite ?

    Riguardo al conto, non ho problema alcuno a vivere sottotraccia (intendo dire senza emergere dalla mischia), anche perchè detesto le appariscenze.
    Non ho problemi a prelevare tutto lo stipendio non appena arriva in conto corrente, anche se ritengo che un conto estero risolverebbe il problema. Quali problemi potrei avere al riguardo ?

    Per il momento non mi pongo il problema - che pure tra qualche anno dovrò affrontare - relativo ad una futura sistemazione (intendo la necessità di attingere a finanziamenti, mutui, prestiti in genere). Col tempo magari affronteremo anche questo argomento, ma credo che la cosa migliore sia il trasferimento - anche solo fittizio - in Svizzera.

    Attendo impaziente i vostri commenti, anche perchè ho 3 cartelle che scadono nel mese di Agosto, e dovrò decidere la strategia, unitamente all'avvocato che mi sta seguento - ma che tuttavia non ritengo adatto allo scopo.
    Ed a questo proposito vi chiedo informazioni in merito a qualcuno di bravo, seppur relativamente economico.

    Mi piacerebbe avere il parere di tutti ma in particolare di afratton, fabio, il matto di elusione-fiscale (perdonami, in questo momento non mi ricordo il tuo nick).

    Ciao, grazie a tutti.

    Marlon

  • #2
    Originariamente Scritto da momentum Visualizza Messaggio
    Ciò che chiedo è un consiglio, anzi due:
    - Come occultare il rapporto di lavoro ad equitalia/chiunque
    - Come/dove aprire il conto al quale far accreditare lo stipendio.
    c'è un solo modo per avere l'assoluta sicurezza dell'impignorabilità del pagamento, ovvero quello di non avere nessun rapporto diretto di collaborazione con chi ti paga lo stipendio. Quello che intendo dire è che il tuo datore di lavoro in realtà può fare unc ontratto con una società estera la quale affida a te il lavoro. Il tuo datore di lavoro pagherà la società estera che ha il contratto di collaborazione con la sua società locale e tu usufruirai dei fondi direttamente dal conto estero della società estera. Che poi sia tua savolgere la tua mansione localmente poco importa, in pratica non risulta che tu lavori per la ditta in questione. Questo è l'unico modo SICURO al 100% per evitare di farsi pignorare lo stipendio. Aprire un conto in un ewallet o un conto estero (e te lo possono confermare anche coloro che hanno avuto a che fare con equitalia che dopo ripetuti tentativi è riuscita a identificare e letteralmente "pescare" nel loro conto estero) dove farti pagare dal datore di lavoro è totalmente inutile perchè risulterà nel rapporto di lavoro, che sia atermine o meno che il datore paga TE come PERSONA FISICA su un determinato conto bancario, che ovviamentedato che risulta collegato alla tua persona diventa "quasi" immediatamente pignorabile. Certo se ilc otno perosnale fosse oltreoceano la procedura di pignoramento forzoso sarebbe più macchinosa, ma dubito che il tuo datore di lavoro sia disposto a pagarti su di un conto ad antigua... però se lo è ben venga lo apriamo! Per al seconda domanda la risposta è "dipende" appunto dal tipo di struttura che viene messa in piedi, ancora qualche opzione rimane in piedi con una buona base di fattibilità.
    I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. Albert Einstein.

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    • #3

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      • #4
        Originariamente Scritto da momentum Visualizza Messaggio
        Mi piacerebbe avere il parere di tutti ma in particolare di afratton, fabio, il matto di elusione-fiscale (perdonami, in questo momento non mi ricordo il tuo nick)
        Hai dimenticato il maggior esperto di questo forum, David, il quale ti ha già cortesemente risposto con notizie precise e legalmente impeccabili. Aggiungo solo una cosa: ma visto che le cartelle arriveranno a 130k euro e che in un batter d'occhio quel debito si moltiplicherà a dismisura, perchè non mandi a fare in culo Equitalia e lo stato-mafia e te ne sbatti alla grande ? Lascia pure che vengano a pignorarti beni che non hai (intesta sempre tutto ad altri, non c'è nessun bisogno di essere proprietari di niente perchè tanto la sostanza finale non cambia) e mettiti da parte un gruzzoletto al caldo in un conto non personale ovviamente. Anzi, su più conti in più giurisdizioni e diversifica comunque il patrimonio. Fossi in te prenderei in considerazione anche una seconda residenza estera, scrivi a David in privato che ti spiegherà il perchè e saprà di sicuro consigliarti la migliore soluzione, fai attenzione a qualcun altro che tu hai citato perchè tende a proporre soluzioni che ti farebbero sgamare in due minuti. Solo che poi sarebbero caxxi tuoi, non è certo lui a pagare....

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        • #5
          Ciao Momentum,
          l' unica soluzione praticabile al tuo problema è l' opzione 1 che ti ha consigliato David, ovvero creare una struttura ( visto le cifre in gioco, la + snella e meno costosa possibile ) e diventare Fornitore del tuo datore di lavoro e per fare ciò affidati tranquillamente a David stesso, Afratton o Edmond (se la Slovenia può fare al caso tuo ).
          Se rimani dipendente, a maggior ragione se a tempo indeterminato, il tuo conto corrente potrà anche essere su Plutone che a Equitalia non interesserà nulla in quanto il pignoramento verrà attuato a monte, direttamente sulla busta paga e notificato al tuo datore di lavoro e a te, sul cc, arriverà solo la cifra al netto del pignoramento equitalia.
          Ciao, complimenti cmq per aver risollevato la testa e in bocca al lupo.

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          • #6

            Originariamente Scritto da momentum Visualizza Messaggio
            Le cifre che mi viene chiesto di pagare sono elevate. Lo stipendio mensile si aggira sui 1200 euro. Le somme da pagare attualmente sono sull'ordine dei 20 mila euro, ma molte ne devono ancora arrivare. Contando tutto, spannometricamente, direi che supereremo tranquillamente i 130 mila.

            Ciò che chiedo è un consiglio, anzi due:
            - Come occultare il rapporto di lavoro ad equitalia/chiunque
            - Come/dove aprire il conto al quale far accreditare lo stipendio.

            Mi piacerebbe avere il parere di tutti ma in particolare , il matto di elusione-fiscale (perdonami, in questo momento non mi ricordo il tuo nick).

            Marlon


            ciao, ho letto il tuo post molto tardi...

            130K in due tre anni diventeranno 300.... quindi di saldare il conto non se ne parla nemmeno

            se i tuoi avvocati fossero un po meno ladri ti avrebbero proposto una ristrutturazione del debito...
            Ovvero quello che stanno facendo i greci...
            ma bisogna avere il totale definitivo e nel frattempo gli interessi a strozzo e le more corrono....

            averne 130.000, 1.300.000, o 13.000.000€ di debiti con Equitalia è sostanzialmente identico...

            se hai un rapporto di lavoro regolare possono pignorarti 1/5 dello stipendio e lo faranno certamente non attraverso la banca ma direttamente con un pignoramento presso terzi dal tuo datore di lavoro...
            il delta su cui devi impostare il ragionamento sono i 1200 /5 = 240€ che ti porteranno via sicuramente...

            nel momento in cui i soldi arrivano sul conto italico (anche carte di debito) sono aggredibilissimi da Equitalia, quindi se ti versano 1200 anziché prenderti 240, te li fottono tutti....

            puoi benissimo farti pagare su un conto estero e/o assegno circolare che puoi cambiare in contanti per cassa...
            con postfinance adesso ti costa una 20ina di€/mese.

            così a spanne credo che mettere in campo strategie elusive esotiche non porti un reale beneficio anzi rischi di spendere più di quello che investi... se riesci a ridurre lo stipendio in chiaro e farti dare una parte in black (haumma haumma) forse conviene accontentarsi... in fondo mia madre che da pensionata al minimo, paga un imu, tasi, tarsu, su un piccolo immobile ereditato (che non da reddito e solo costi di utenze inutili) paga più di te....

            portare la residenza fiscale all'estero potrebbe essere un idea ma va ponderata...

            a disposizione....




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            • #7
              Beh, grazie a tutti per le risposte. Mi fa molto piacere perchè mi sembrano consigli sinceri, secondo ciò che sapete voi. Avevo il timore di essere giudicato da qualcuno a priori, senza sapere come stanno realmente le cose.
              Grazie.

              Ci ho pensato tutta la notte scorsa e oggi. Devo dire che perdere il posto di dipendente mi dispiacerebbe non poco. Ferie, malattia, TFR e le varie tranquillità che vengono dal lavoro dipendente. Anche se in realtà le sto sperimentando da poco, devo dire che non sono affatto male.
              Quindi vorrei capire meglio cosa intendi Edmond, perchè inizialmente dici che non penderanno tempo a pignorare il conto ma andranno direttamente alla fonte, poi però dici che potrei usare un conto estero, facendomi pagare con assegno circolare (che per altro sarebbe un casino andare a versare ogni mese in Svizzera ma vabbè, a mali estremi...). Potresti essere più specifico ?
              Anche capire la questione della residenza all'estero mi interesserebbe.

              Riguardo la società estera ho qualche domanda, probabilmente data dal mio "dilettantismo" in materia:

              - Un rapporto di lavoro continuativo con una società che fa body-rental (che poi sarei io) al mio datore di lavoro, non si figura come quella questione che ho sentito tempo fa, per il quale il datore sarebbe obbligato ad assumermi in quanto, in effetti, lavoro sempre e solo per lui ?
              - Spannometricamente, quanto costerebbe mettere in piedi la struttura ? Sono certo che all'estero si paghi molto meno di tasse che qui, quindi andrei comunque meglio, ma indicativamente a quanto siamo ?
              - In questi giorni ho letto che il fatto che io sia sempre e continuativamente in Italia potrebbe essere un problema, in quanto la società estera si presume tale se "le attività di gestione" sono svolte all'estero... non rischio altrimenti la esterovestizione (che parola orribile...) ?
              - Il mio datore di lavoro ha già tra le proprie fila, quindi miei colleghi (anche di lungo corso), molti soggetti a partita iva. Dal suo punto di vista cambierebbe molto la mia ditta estera rispetto alle partite iva italiane ? Intendo in costi da pagare, questioni legate al rapporto (non so, giuristizione, boh...)

              Altre domande verranno nei prossimi giorni. L'argomento è vasto ed interessante, però visto il tempo limitato ritengo sia migliore stabilire da subito la strada da seguire, e sviscerare poi soltanto quella.

              Grazie ancora a tutti, siete forti.

              PS: Edmond, sei proprio scoppiato.
              (in senso buono, ovviamente)

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              • #8
                Mettiti l' anima in pace, se resti in Italia, con rapporto di lavoro dipendente sei pignorabile e lo fanno. Se sei bravo nel lavoro che fai, e ne hai le possibilita' a livello personale scappa all' estero, sicuramente ci saranno molte piu' opportunita' lavorative che qui.

                Comment


                • #9
                  Stai cercando una soluzione che da un lato ti protegga il posto di lavoro garantito e sicuro con privilegi annessi e connessi che il sistema legislativo italiano offre, come in pochi altri al mondo, dall'altrocanto non vuoi saldare il debito che hai con chi ti offre tali assurdi (parere mio) privilegi. Non mi sembra corretto neanche se hai un mind set corsaro come tutti noi su questo forum.

                  Comunque in concreto hai due opzioni:

                  1. Rimani in Italia, ti tieni stretto il posto fisso garantito e ti fai pagare su conto italiano che provvedi a svuotare dopo ogni pagamento. Questo sino a che non ti pignorano lo stipendio alla fonte. A quel punto se lo stipendio è di 1.200 e il pignorato è di 240 avrai un netto inferire a 1.000 e puoi chiedere al tuo datore di pagarti in contanti se è disponibile a farlo, la legge lo consente. Se il tuo datore non lo consente e ti paga sul c/c tu lo svuoti subito. Se poi ti bloccano il conto non vedo vie di uscita o ti paga in contanti o non ha senso continuare a lavorare visto che non puoi incassare.

                  2. Prendi la residenza all'estero come dice Edmond e lospallone, ma se fai questo dimenticati il posto fisso con garanzie italiane, non ci sono possibilità o strade per raggiungere questo obbiettivo.

                  Mi spiego meglio per il punto 2:

                  2.a. se riesidi all'estero non puoi fare un contratto di lavoro italiano, il tuo datore dovrebbe aprire una unità locale nella nazione dove risiedi e assumerti con contratto e normativa di quello stato. In alternativa mandarti in missione ma ci sono limiti temporali e complicazioni che nessun imprenditore sano di mente, a meno che tu non sia insostituibile, si prenderà la briga di mettere in atto.

                  2.b. se lavori con parita iva o una tua ltd (o simili) o qualcunque altra soluzione "esotica" nello stato in cui vai a vivere diventerai fornitore del tuo attuale datore di lavoro, perdendo le prerogrative del dipendente a tempo intederminato.

                  Non conosco, e non credo ci sia, una terza via.

                  Il mio consiglio ? Esci dalla zona di confort e trova la forza di trasferirti all'estero. Ultimamente ho aiutato/convinto un mio caro amico di infanzia a trasferirsi in Germania con moglie e 2 figli piccoli. Aveva avuto una società con 10 dipendenti e si era indebitato fino al collo perchè faceva lavori in subappalto per lo stato che non lo pagava in tempo ma pretendeva il versamento delle tasse sui crediti da esso stesso non pagati. Ha resistito per tanti anni per non licenziare i suoi dipendenti ma per farlo si è inguaiato. L'azienda è comunque saltata e lui assillato da finanziarie, banche ed Equitalia. E' arrivato al limite prima di accettare il mio consiglio. Ora vive in Germania ha trovato un lavoro come dipendente e fa una vita normale e rispettato come essere umano con tutti i diritti ed i doveri. E viene in vacanza quando gli pare. I debiti col fisco ?....puf... spariti.

                  Buona fortuna.
                  Last edited by Nomad Bill; 12/07/2015, 18:23.
                  Scopri il BLOG > NomadiFiscali.com

                  Trasferire la residenza ed aprire società all'estero, teoria delle bandiere e nomadismo fiscale.

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                  • #10
                    quando arriverai a 750K€ di taglia Equitalia sulla testa come me...
                    vedrai che non avrai più peli sullo stomaco e la vita ti sorriderà !

                    meglio se mi chiami su skype,
                    perché vedo che non hai proprio le idee chiare...

                    se invece che 1200€ te ne fai dare 600 in assegno che cambi allo sportello gli regali 120€ al mese e ti costa meno che a fare stravaganze... per il resto ti arrangi a far quadrare il bilancio come fanno tutti nel bel-paese e festa finita...

                    Comment


                    • #11
                      Originariamente Scritto da nomad bill Visualizza Messaggio
                      Stai cercando una soluzione che da un lato ti protegga il posto di lavoro garantito e sicuro con privilegi annessi e connessi che il sistema legislativo italiano offre, come in pochi altri al mondo, dall'altrocanto non vuoi saldare il debito che hai con chi ti offre tali assurdi (parere mio) privilegi. Non mi sembra corretto neanche se hai un mind set corsaro come tutti noi su questo forum.
                      Devo dire che hai ragione, non avevo collegato le due cose. Non è eticamente giusto. Credo sia il caso di pensare alla partita iva.

                      Originariamente Scritto da nomad bill Visualizza Messaggio
                      ....
                      2. Prendi la residenza all'estero come dice Edmond e lospallone, ma se fai questo dimenticati il posto fisso con garanzie italiane, non ci sono possibilità o strade per raggiungere questo obbiettivo.

                      Mi spiego meglio per il punto 2:

                      2.a. se riesidi all'estero non puoi fare un contratto di lavoro italiano, il tuo datore dovrebbe aprire una unità locale nella nazione dove risiedi e assumerti con contratto e normativa di quello stato. In alternativa mandarti in missione ma ci sono limiti temporali e complicazioni che nessun imprenditore sano di mente, a meno che tu non sia insostituibile, si prenderà la briga di mettere in atto.

                      2.b. se lavori con parita iva o una tua ltd (o simili) o qualcunque altra soluzione "esotica" nello stato in cui vai a vivere diventerai fornitore del tuo attuale datore di lavoro, perdendo le prerogrative del dipendente a tempo intederminato.

                      Non conosco, e non credo ci sia, una terza via.

                      Il mio consiglio ? Esci dalla zona di confort e trova la forza di trasferirti all'estero. Ultimamente ho aiutato/convinto un mio caro amico di infanzia a trasferirsi in Germania con moglie e 2 figli piccoli. Aveva avuto una società con 10 dipendenti e si era indebitato fino al collo perchè faceva lavori in subappalto per lo stato che non lo pagava in tempo ma pretendeva il versamento delle tasse sui crediti da esso stesso non pagati. Ha resistito per tanti anni per non licenziare i suoi dipendenti ma per farlo si è inguaiato. L'azienda è comunque saltata e lui assillato da finanziarie, banche ed Equitalia. E' arrivato al limite prima di accettare il mio consiglio. Ora vive in Germania ha trovato un lavoro come dipendente e fa una vita normale e rispettato come essere umano con tutti i diritti ed i doveri. E viene in vacanza quando gli pare. I debiti col fisco ?....puf... spariti.

                      Buona fortuna.
                      Ritengo che il tuo consiglio sia la via da percorrere, nel lungo periodo. Non ti nascondo che accarezzo da tempo l'idea di lavorare all'estero, mi attrae molto ed ho anche visto che la mia professionalità (non la mia personale, ma la mia figura) è quotata dagli 80 ai 120 mila dollari l'anno, con punte di 150, ma voliamo basso.
                      Tuttavia, come dicevo, non sono ancora così bravo. Tutto quello che so di questo settore è da autodidatta. Anche se studio continuamente, non ho formazione accademica da poter esibire, e questo mi fa partire svantaggiato. L'unica possibilità è quindi quella di fare pratica ed esperienza qui, per poi poterla spendere altrove. Se ora andassi all'estero chi mi valuterebbe potrebbe basarsi solo sul mio CV, ma la mia potenzialità sta nel saper lavorare. Un recruiter come fa a vedere queste cose ? E' probabile che non arrivi nemmeno al colloquio, con il mio CV attuale.
                      Speravo tutta questa situazione ci mettesse più tempo a cadermi addosso. Buttarmi ora all'estero significa poca possibilità di emergere. Sto portando avanti dei progetti interessanti con grossi clienti che posso inserire nel CV, ma prima devo terminarli !

                      Vorrei quindi approfondire, per ora, la via della società estera che fattura alla società italiana (se non ho capito male è il tuo punto 2b, giusto ?). Vorrei avere almeno un altro anno per potermi specializzare ancora di più ed poter vedere più aspetti del mio lavoro.

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da Edmond_Dantès Visualizza Messaggio
                        quando arriverai a 750K€ di taglia Equitalia sulla testa come me...
                        vedrai che non avrai più peli sullo stomaco e la vita ti sorriderà !

                        meglio se mi chiami su skype,
                        perché vedo che non hai proprio le idee chiare...

                        se invece che 1200€ te ne fai dare 600 in assegno che cambi allo sportello gli regali 120€ al mese e ti costa meno che a fare stravaganze... per il resto ti arrangi a far quadrare il bilancio come fanno tutti nel bel-paese e festa finita...
                        Giuro che faccio un sacco di fatica a capirti...
                        Vorresti dire che dovrei farmi pagare una parte in black? Puoi già darlo per negativo. L'azienda è un player di livello nazionale, di certo non si mette a fare questo genere di operazioni con me.
                        Poi non ho capito la storia dei 120 euro al mese.

                        Dove trovo il tuo indirizzo skype ?
                        Ti chiamerò fra un po' di tempo.

                        Comment


                        • #13
                          se io dovessi assumerti, non è detto che tutto il salario debba essere consegnato in €...
                          legalmente posso anche pagarti con patate...
                          tre buonipasto al giorno...
                          buoni benzina...
                          scarpe... vestiario.... 4 biglietti x spettacoli al cinema a settimana...
                          al posto di darti un x in più di stipendio potrebbero darti un auto aziendale...
                          pagarti l'affitto di casa dove abiti...
                          l'asilo di tuo figlio e le spese per la scuola...
                          un assicurazione che copre le spese del dentista/oculista/ginecologo....

                          etcc...
                          Fringe benefit - Wikipedia

                          https://it.wikipedia.org/wiki/Fringe_benefit


                          mynameskype = elusione-fiscale.com



                          Last edited by Edmond_Dantès; 12/07/2015, 22:35.

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                          • #14
                            La risposta data da David è l'unica alternativa valida . Il tuo stipendio , può venir pignorato a "monte" presso il tuo datore di lavoro indipendentemente da dove ti fai accreditare lo stipendio .

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                            • #15
                              La soluzione di David è in teoria la più sicura per non farti pignorare nulla, se lavori da remoto, e sempre che il datore sia d'accordo, ma comunque perdi la sicurrezza del contratto come dipendente. Se invece svolgi il lavoro presso la sede della azienda in Italia e come dici è una azienda grande e ben strutturata, credo che difficilmente ti faranno entrare a lavorare senza un contratto accolllandosi rischi in caso succeda un incidente o ci sia un controllo. Cioè se ti fai pagare presso una società estera e tu rimani "schermato" , a quale titolo ti trovi nei loro uffici ? Mi spiego? E comuque visto il fatturato in ballo non la vedo una opzione fattibile, cioè non è conveniente. Il costo sarebbe superiore al risparmio.

                              La soluzione che propone Edmond invece mi sembra l'unica percorribile, ti espone al pagamento di un costo Equitalia che dovrai cercare di minimizzare seguendo i consigli di Edomand ma tale costo sarà sicuramente inferiore a gestire una società estera e al contempo mantieni la sicurarezza del contratto da dipendente.
                              Scopri il BLOG > NomadiFiscali.com

                              Trasferire la residenza ed aprire società all'estero, teoria delle bandiere e nomadismo fiscale.

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